Crisi

C'è crisi, gente. C'è grossa crisi. Una volta di più, chiedo al maestro Quelo di confermare.

Non so se ve ne ho mai accennato, ma non sono esattamente un amante del Natale. Anzi, se non fosse per l'aspetto gastronomico mi scivolerebbe via praticamente inosservato. A livello di sentito ed entusiasta festeggiamento, mi coinvolge un po' come il compleanno della regina Cristina di Slovenia. Cosa di cui non mi fregherebbe nulla comunque, ma il fatto che la Slovenia non mi risulti essere una monarchia e che non esista nessuna regina credo sia un indizio significativo. Come ben si sa, la data dell'8 dicembre è la fatidica data della preparazione dell'albero di Natale e già questo mi metteva in situazione di pre-crisi. Ma se io vi dico che in data 1 dicembre in casa mia hanno iniziato a lampeggiare le luci dell'albero e io sono stato costretto a assistere (notare bene che ho scritto "assistere", non "collaborare") alla suddetta preparazione sorbendomi una intera compilation di canti natalizi dovreste avere un ulteriore indizio sulle mie condizioni psicofisiche.

Quindi uno cosa fa, per tentare di uscire da questa difficoltà? Cerca conforto nel mondo esterno, e lì sprofonda. Davvero, ormai è una escalation verso la follia. Abbiamo avuto il Signor Ministro dell'Interno in carica che faceva il DJ al Papeete, e passi. Abbiamo la futura, temo, Signora Ministra dell'Interno che sta diventando una star della dance music, e passi. Abbiamo l'ex Signor Ministro dell'Interno che segue le indicazioni della Madonna di Medjugorie per capire che il Presidente del Consiglio mente.

Salvo poi stupirsi se arriva la smentita dall'alto.

E già qui uno pensa che siamo a due passi dal delirio. Salvo poi farli, questi due passi, e trovarcisi dentro fino al collo. Ora, io dico un mucchio di idiozie e lo so. E commentarle in genere mi diverte. Ma qui ho davvero perso la parola. No, gente, non ce la faccio. Capita di rado, ma taccio.