Avvertenza

Mi sono reso conto che diversi post sono legati a un brano musicale di Youtube che contengono e sono assolutamente incomprensibili senza quel video. Se l'account di chi ha pubblicato quel brano viene cancellato, il video sparisce. Non ho nessuna voglia di mettermi a ripercorrere tutto per vedere se questo è successo, ma se vi imbattete in un post che fa riferimento a un brano che manca, mi fareste un piacere segnalandomelo. Thanks.

giovedì 27 dicembre 2012

Natalizie Luci Allucinate

Una nuova puntata della mia piccola e personalissima rubrica “Cose da fare almeno una volta nella vita”. E non  potete dire che non osservo le feste comandate, questa è anche natalizia. La mia proposta per un Natale alternativo è la seguente. Iniziare la preparazione durante il banchetto natalizio inzuppandosi in abbondanza di almeno tre sostanze alcoliche differenti di tipo vinoso, quest’anno nel mio caso Barbaresco Pinot Nero e Champagne (un mio caro amico teorizza che lo Champagne non è vino, ma ne parleremo un altro giorno). Non è accettata la birra mentre sui superalcolici ho dubbi e in ogni caso possono essere solo aggiuntivi e non alternativi. Serve un albero di Natale, non sono importanti le dimensioni ma è tassativa e fondamentale la presenza di luci a intermittenza rosse. No assoluto a luci fisse o di altri colori. Necessario anche un divano, preferibilmente un due posti se siete abbastanza alti per mettere la testa su un bracciolo e fare sporgere i piedi dal bracciolo opposto. Non so bene il perché, ma è importante che il piede sporga. E non deve essere nudo né con scarpa, mi raccomando. Utile il calzerotto di lana grezza e ruvida, fornisce quel tocco rustico a una situazione che rischierebbe di apparire affettata e snob. Ultima cosa richiesta, un lettore CD o un PC. La sistemazione consigliata è lungo una unica retta caratterizzata da quattro punti ABCD con la sorgente musicale (A) dietro la vostra testa (B) e in fondo ai vostri piedi (C) l’albero di Natale (D). La procedura è la seguente. Creare il buio totale nella stanza (al pomeriggio di Natale non è così difficile, suvvia). Avviare l’intermittenza delle luci dell’albero alla massima velocità. Inserire nel lettore CD Halber Mensch degli Einsturzende Neubauten ad alto volume. Mettere nel mirino, tra i vostri piedi leggermente divaricati e scostati, l’albero di Natale e guardarlo fisso possibilmente senza sbattere le palpebre. Inspirare profondamente. Schiacciare play. Provare per credere



 
 

 

lunedì 17 dicembre 2012

Il Valzer del Ciclista Incosciente


Ondeggiante ciclista
In precario equilibrio
Mentre lento pedali
Sull’antica due ruote
È una nemesi strana
un crudele destino
Quello d’ogni mattina
Con la pioggia o col sole
Incontrarti al volante
Con il tempo che stringe
E una fretta dannata
Dondolante ciclista
Questa strada è già stretta
La ciclabile pista
L’ha scordata il comune
Se ti sposti a ogni buca
Per schivare i tombini
E ti porti di colpo
Senza segnale alcuno
Della strada sul centro
Dove io sto arrivando
Mi rimangono solo
Le tre opzioni seguenti
Che ti vado a elencare
Oscillante ciclista
O rallento ed aspetto
Con serena pazienza
Che varrà il paradiso
il tuo arrivo alla meta
O ti salvo sterzando
Per stamparmi sull’auto
Parcheggiata innocente
sull’opposito lato
O sopporto due scarti
Inchiodando di brutto
Ed al terzo ti stiro
Come un riccio d’estate
Barcollante ciclista
Un consiglio da amico
Se io fossi al tuo posto
Credo già domattina
Rivedrei seriamente
Solo cinque minuti
I miei tempi d’uscita
accortezza da nulla
non trovarmi per strada
può salvarti la vita

lunedì 10 dicembre 2012

Take a Walk On The Wild Side

Ti vedo spesso ultimamente quando stacco la sera o arrivo per i turni notturni. Sei sempre ferma sul pezzo di marciapiedi davanti al parcheggio, tra l’edicola e la fermata dell’autobus, sotto la luce bianca e fredda dei lampioni che piega i colori. Sei alta, anche senza tacchi, capelli neri lunghi, lisci, a volte sciolti a volte con la coda, giubbino e jeans neri infilati negli stivali. Non sembri italiana. Non avrai più di venticinque anni, ad esagerare. Spesso hai la sigaretta accesa tra le dita. Anche stasera parcheggio, chiudo l’auto e inizio a camminare nella tua direzione. Il solito via vai di auto, qualcuno rallenta, ti guarda, poi accelera e se ne va. E’ presto per i clienti, c’è ancora abbastanza traffico ordinario. Arrivo a pochi passi da te, vedo il tuo trucco, nero sugli occhi e intorno, niente rossetto. Incrocio il tuo sguardo, provo ad accennare un abbozzo di sorriso. E resto raggelato. Da quello che vedo nei tuoi occhi scuri. Il vuoto totale, un deserto di assenza. Non so nemmeno se mi hai veramente visto, figuriamoci rispondere al sorriso. Non mi hai guardato, mi hai scattato una foto segnaletica e messo nel tuo archivio. Per te io sono se va bene un passante, se va male un maniaco o un rapinatore. Una volta incasellato come non problematico, per te non esisto più, posso scomparire.
E poi, sono lì le tue gambe lunghe e il tuo seno che si intuisce sotto il giubbino. Ma tu non sei lì. Sei altrove. Un qualunque altrove che non sia quella strada dove tra un po’ le auto cominceranno a inchiodarti davanti col finestrino abbassato. Una luce blu in distanza, una volante che si avvicina lentamente, ti passa davanti, i poliziotti ti guardano e tirano dritto. Fa freddo, nuvolette di fiato a ogni respiro. Ti passo accanto, si vede che stai gelando e mentre ti supero penso che sarebbe bello andarti a prendere un caffè e offrirtelo. Poi mi dico che non sei stata capace, o non hai avuto voglia, di rispondere a un sorriso, accetteresti mai un caffè ? Perso in questi pensieri continuo a camminare e sento un vociare alle mie spalle. Mi giro. Tre ragazzi in bici che urlano, non so se sono sbronzi, hanno voglia di fare i cretini, uno si ferma da te. Dal lato opposto a quello da ove era arrivata, la volante ha fatto inversione e ricompare, si ferma. I poliziotti scendono e fermano i tre. L’ultima cosa che vedo sei tu, una statua vestita di nero sul ciglio della strada, che guardi la scena quasi con disinteresse. Alzo il bavero del giaccone e accelero il passo.

lunedì 3 dicembre 2012

Don't worry, be happy

Da qualche giorno si parla di primarie in ogni dove. E il PD le fa ma discute sulle regole e dicono che si imbrogliano. E il PDL le fa ma forse non le fa però pare che le facciano ma non è detto. A me, che sto pensando di proporle nel mio condominio candidandomi a leader della corrente del mio pianerottolo, è scattata in testa una strana associazione. Continuo a canticchiare tra di me “ … primarie sì primarie no, le primarie non si fanno alla faccia di Alemanno … “ sulla musica di La terra dei cachi di Elio e le storie tese. Poi mi è ricapitata sott’occhio una vecchia foto. E mi sono di nuovo reso conto che a destra  stanno facendo tanto teatrino in attesa di sapere se questo signore si ricandida. Sì, proprio questo. Ha fatto il presidente del consiglio. E sta pensando se proporsi per rifarlo. Sì sì, avete capito bene, quello con quel coso strano in mano. Presidente del consiglio. E allora basta. Non voglio più parlarne. Voglio dedicare qualche parola a un dramma umano. Quello dei membri della sua scorta. Guardate le loro espressioni. Non sono gente felice. Ma io in particolare sono toccato dallo sguardo del signore cerchiato in rosso. Credo sia il caposcorta. Quindi, riassumendo, uno che per guadagnarsi la vita passa le giornate incollato alle terga dello strano personaggio di cui sopra, terga che da fonti informate sui fatti pare siano pure flaccide, avendo come panorama una splendida vista dall’alto di una coltivazione di chiome sintetiche.
 
 
Capite bene che ha mille motivi di essere perplesso. La sua espressione vuole dirci qualcosa. La domanda che mi sono posto è cosa. Ho cercato di mettermi nei suoi panni e tradurre il suo sguardo in pensieri e sentimenti. Mi sono uscite le seguenti ipotesi su quello che sta pensando quest’uomo. Votate la vostra preferita e la userò in campagna elettorale. Naturalmente, in sede di commento ognuno è libero di aggiungere la sua personale interpretazione.
 
01 - Voto Renzi o Bersani ?
02 - Aveva ragione nonna a dirmi di rimanere con lei a fare il coltivatore di azalee
 
03 - Il mio collega scorta ancora la Minetti ma alla prossima riunione sui turni mi sentono
04 - Se  adesso urla ancora una volta “Alabarda spaziale” giuro che mi licenzio
05 - Ci sta provando, ma la seminfermità mentale secondo me non se la bevono
06 - To be or not to be ?
07 - Non ne posso più, i miei figli a scuola diventano rossi e dicono che papà fa il benzinaio
08 - Ma stiamo proteggendo lui dalla folla o la folla da lui ?
09 - Sette anni alla pensione sette anni alla pensione sette anni alla pensione  …
10 - Se mollo questo starnuto gli devasto il pratino cranico tipo ciclone, devo tenerlo
 
Un'ultima cosa, bodyguard. Sarai alto due metri, peserai un quintale, sarai armato fino ai denti , esperto di tecniche di combattimento e conoscerai dodici arti marziali con almeno otto colpi mortali. Niente di personale, si fa per sdrammatizzare e riderci un poco sopra, si è capito vero ?