venerdì 21 settembre 2012
Wake Me Up When September Ends
" ... l'estate sta finendo, e un anno se ne va … “
A conferma della mia tesi secondo
cui il vero inizio del nuovo anno è Settembre, la testimonianza di uno dei più
grandi gruppi che mai abbiano calcato i palcoscenici italiani. I Righeira. E un
aneddoto estivo sul tempo che passa. Pigro pomeriggio familiare in piscina, qualche
anno fa. Il mio piccolo sta scarabocchiando coi colori che ci portiamo sempre
dietro per tenerlo sotto l’ombrellone e evitare che passi ore al sole a
ustionarsi. Suo fratello, disegnatore compulsivo e il liceo artistico nel
destino, gli ruba un pennarello e si mette a disegnare furiosamente qualcosa che sta tra i manga e la Roma del II secolo d.C. Lo guardo
per un pò poi quasi per scherzo gli dico “ Dai, fammi un ritratto”. Mi guarda
perplesso, ci pensa su, poi risponde “Ma sì dai, mettiti in posa”. Mi metto in
posa di tre quarti cercando di rimanere fermo, cosa non facile, e cercando soprattutto
di assumere un’aria il meno ebete possibile, cosa ancora meno facile. Ogni
tanto lo guardo di sbieco e vedo che è impegnatissimo. Passa un tempo
imprecisato e non resisto più fermo, così gli chiedo “ A che punto sei ? ” E
lui serissimo risponde “ Non ho ancora finito”. Guardo il disegno. Per me, che ancora
adesso disegno un essere umano con un cerchietto e alcune lineette, è perfetto.
Gli chiedo “ Come, non è finito ? “ E qui arriva la morbida pugnalata a
tradimento. La dolce staffilata. Il tenero morso della serpe covata in seno. Mi
guarda in faccia e con assoluta, pura, incosciente innocenza mi dice “Devo
ancora farti le rughe” .
Come vedete, è un perfezionista senza alcuna pietà. Me le ha fatte.
Aveva ragione Cormac McCarthy. Non è un paese per vecchi.
“ … sto diventando
grande, lo sai che non mi va … “
domenica 16 settembre 2012
In morte di un poeta
Ulisse Coperto Di Sale
Vedo le stanze imbiancate
tutte le finestre spalancate
neve non c'è, il sole c'è,
nebbia non c'è, il cielo c'è!
Tutto scomparso, tutto cambiato
mentre ritorno da un mio passato
tutto è uguale, irreale
sono Ulisse coperto di sale!
E' vero la vita è sempre un lungo, lungo ritorno
ascolta io non ho paura dei sentimenti
e allora guarda, io sono qui,
ho aperto adagio adagio con la chiave
come un tempo
ho lasciato la valigia sulla porta
ho lasciato la valigia sulla porta.
Ho guardato intorno prima di chiamare, chiamare
non ho paura, ti dico
che sono tornato per trovare, trovare
come una volta
dentro a questa casa
la mia forza
come Ulisse che torna dal mare
come Ulisse che torna dal mare.
Una mano di calce bianca
sulle pareti della mia stanza
cielo giallo di garbino,
occhio caldo di bambino!
Tiro il sole fin dentro la stanza
carro di fuoco che corre sul cuore
perchè ogni giorno è sabbia e furore
e sempre uguali non sono le ore!
Voglio dirti
non rovesciare gli anni come un cassetto vuoto,
ascolta
anche i giovani non hanno paura di un amore
e mai, mai, mai strappano dal cuore i sentimenti
io ti guardo
la tua forza è un'ombra di luce
la tua forza è un'ombra di luce.
La mano affondata nel vento del vento...
aria calda, urlano quelle nostre ore
strette in un pugno
urlano come gli uccelli,
i sassi si consumano, non si consuma la vita
la giornata è uguale a una mano che è ferita
io sono Ulisse al ritorno
Ulisse coperto di sale!
Ulisse al principio del giorno!
sabato 1 settembre 2012
New Year's Day
Lo so che non è il primo di
Gennaio, ma per me da un po’ di tempo a questa parte è già un risultato
rilevante sopravvivere all’estate. A questo aggiungete che, per motivi che non
ho voglia di stare qui a spiegare adesso, il primo di Settembre di diversi anni
fa ha segnato per me un notevole cambiamento. Quindi, che vi piaccia o no, per
me oggi è Capodanno. Tutti a Capodanno fanno i buoni propositi, io li faccio
adesso.
Ho individuato una serie di cose che dovrei smettere di fare e le
relative azioni correttive che sicuramente faranno di me un uomo migliore. La
prima cosa è smettere di voltarmi a guardare le donne per strada. Questo è
facile, ho già ricominciato gli esercizi per rafforzare la muscolatura dei
bulbi oculari e ho ordinato il libro più CD “ Amplia la tua visuale periferica
in dieci lezioni”. La seconda cosa è smetterla di fare con mio figlio le gare a
chi storpia meglio in modo sconcio le canzoni famose. Se state pensando guarda
che padre esemplare, che nobile figura di educatore, che esempio di vita, vi
sbagliate. Non è un soprassalto di dignità educativa, è solo amor proprio. Non
sono più competitivo, ormai. Perdo sempre, mi batte, è diventato più bravo di
me. La terza cosa è smetterla, quando faccio le cotolette impanate, di usare
l’olio frusto e l’uovo avanzato per farmi una frittatina con una tonnellata di
parmigiano. Il gozzo ride, il fegato telefona, “ Cazzo ridi che son tutto
gonfio”. Chi sa da quale canzone è tratta questa frase riceverà in premio il
racconto di una mia allucinazione colesteroide in cui sentivo l’aorta che si
irrigidiva e si trasformava lentamente in un disco da hockey. Quest’ultima
frase è di nuovo una citazione, stavolta letteraria e non musicale, e chi ne
conosce l’autore riceverà una frittata unta e grassa. La quarta cosa è smettere
di fare agli automobilisti scorretti gesti che coinvolgono incavo del gomito,
palmo della mano e mignolo, medio e
indice abbinati in vario modo.
No, non ce la faccio. Alla signora, si fa per
dire, col SUV che l’altro giorno mi ha sorpassato in presenza di striscia
continua, mi ha stretto, mi ha inchiodato davanti per infilare l’uscita della
tangenziale, tutto questo telefonando, non potrei mai negare uno svettante dito
medio. No, non posso farcela. E se devo essere sincero con me stesso e con voi,
credo che non riuscirò a fare nessuna delle cose che mi sono ripromesso. Va
bene, ho trovato il buon proposito per quest’anno. Non inizio a drogarmi.
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