Avvertenza

Mi sono reso conto che diversi post sono legati a un brano musicale di Youtube che contengono e sono assolutamente incomprensibili senza quel video. Se l'account di chi ha pubblicato quel brano viene cancellato, il video sparisce. Non ho nessuna voglia di mettermi a ripercorrere tutto per vedere se questo è successo, ma se vi imbattete in un post che fa riferimento a un brano che manca, mi fareste un piacere segnalandomelo. Thanks.

sabato 23 febbraio 2013

Venghino Siore Venghino

Tragedia in un atto, con due interpreti
ViOBS, un Viscido Omino di Bassa Statura
FuRS, una Funzionaria Ridens Scollata

ViOBS : Lei viene ? (aria compiaciuta, pregusta lo show)
FuRS : Io vengo a costo zero (pausa e risata sbalordita quando coglie il doppio senso) le montiamo due impianti (aria smarrita, inizia a capire la piega che sta prendendo la faccenda)
ViOBS : Scusi, mi consenta ma non ho capito molto bene, lei viene ? (si sente brillante)
ViOBS : Lei viene (allunga la mano e tocca)
FuRS : Sì (occhi sbarrati, non sa se credere alle sue orecchie o tirargli un destro)
ViOBS : Si ma scusi una volta sola ? (ride da solo al suo umorismo)
FuRS : No sono due gli impianti (risata isterica)
ViOBS : Quante volte viene (ha inquadrato la preda e la guarda)
FuRS : Allora potremmo mettere due impianti più led (?) più visita per ogni volta, possiamo mettere anche la bicicletta elettrica (uno delle tre scimmiette sullo sfondo tenta di aiutarla)
ViOBS : Capito quante volte quindi
FuRS : Tre quattro cinque dipende dalle esigenze (risata e battito ciglia isterici)
ViOBS : Con che distanza temporale una visita dall’altra (ride col pubblico)
FuRS : Dipende dai nostri tecnici (ancora risata isterica, cerca aiuto dai tre)
ViOBS : Va bene mi sembra che sia tutto sommato una offerta conveniente
FuRS : Ottimo ci piace
ViOBS : Si vuole girare ancora un’altra volta? (guarda la scollatura)
FuRS : Di là ?
ViOBS : Sì di là
ViOBS : Sì è una offerta conveniente (le guarda il culo, annuisce e ride col pubblico)

Non ci sarebbe bisogno di commenti. Ma mi viene da fare un rapidissimo paragone con un mondo spesso becero e volgare come quello delle chat che molti dei miei lettori conoscono dato che arrivano da lì. Se nelle chat che frequento io, che sono l’ultimo fesso al mondo, ripeto ad una donna che non conosco per quattro, dicasi quattro volte in pubblico il gioco di parole sulla parola “lei viene”, sono sicuro che mi arriva un kick che fischia e che la destinataria della battutona mi tira nei denti un vaffanculo altrettanto fischiante. Qui abbiamo uno che è stato presidente del consiglio, in un contesto pubblico davanti a ascoltatori e televisione, e si diverte come un matto a ripetere “quante volte viene?” così come si diverte il pubblico estasiato. Detto tra noi, come battuta non fa proprio ridere, quindi non si capisce che cazzo abbiano tutti da sbellicarsi. Minchia, Silvio, se alle tue cene eleganti il livello delle battute era questo stiamo freschi. La poveretta è indefinibile, secondo me vorrebbe mandarlo nel paese più affollato del mondo ma tiene famiglia e lavoro quindi tenta di stare al gioco come può quando quel gioco doveva proprio non giocarlo. Obiettivamente, lo schiaffone in faccia ci stava tutto ma ci voleva molto fegato e i rapporti di forze tra i due sono troppo sbilanciati a favore del satiro. Avrebbe potuto incrociare le braccia, smettere di parlare e guardarlo fisso in un silenzio gelido. Conosco diverse donne che lo avrebbero fatto a pezzi a parole, ma tant’è. Comunque, da oggi si chiude la campagna elettorale e da domani si vota, signori. Uno dei candidati, ebbene sì, è ViOBS. Buona elezione a tutti. Io, giocando al piccolo sondaggista, lancio un sondaggio su quale sarebbe stata la risposta migliore da dare all’ilare, anzianotto, patetico omino e alla sua spassosissima domanda.

“Lei viene ?”
“ In ambulanza con lei quando la portano al manicomio? Sì, vengo”
“ Sì, vengo col rugbysta tatuato laggiù, è il mio compagno e adesso le fa un culo così”
“ Sì, vengo tutte le volte che qualcuno la manda affanculo “
“ Sì, vengo da Busto Arsizio in autobus tutte le mattine”
“ Sì vengo ma lei invece quando se ne va ? “
“ Se lei sta fermo e io sono su un rullo compressore, sì, vengo subito”
“ Al suo funerale? Vengo volentieri, grazie, speriamo sia presto”
 
 

martedì 19 febbraio 2013

Repetita Juvant ?

 
 
Non so se repetita juvant, ma sta diventando compulsivo. Ci sono ricascato. Proprio in senso letterale, ricascato nella neve intendo. E’ una sorta di richiamo della foresta, quando il microchip sensore geoclimatico installato nel mio cervelletto rileva più di venti centimetri di neve io devo andare a coricarmici dentro. Non so se è il fanciullino pascoliano che vive in me o l’imbecille padano che dorme in camera con lui, ma scatta qualcosa di infantile. Forse il fanciullino a pensarci è una immagine fin troppo evoluta, diciamo pure che è una psicologia primordiale da neonato, tanta fame uguale tanto latte uguale tanto tempo attaccato alla tetta. Anche tanta tetta ha i suoi perché e anche lo starci attaccato, volendo, ma quello ho iniziato a apprezzarlo più avanti. Tanta cioccolata è più buona di poca cioccolata, tanto gelato è meglio di poco gelato, tanto zucchero filato è una grossa nuvola dolce meglio di una nuvoletta. Di conseguenza, tanta neve è meglio di poca neve, mi viene da buttarmici dentro, non so cosa farci.
 
 
Senza avere la pretesa di considerarmi un’opera d’arte, qualcuno mi ha fatto notare una certa lontana somiglianza. Ora, rifare la sceneggiata nella neve completamente gnudo mi tenta assai ma richiede coraggio. E’ anche vero che dopodomani rinevica, dicono le previsioni. La situazione si fa rischiosa. Se riesco a aumentare la somiglianza, forse posso giocarmela come foto per il curriculum. E’ da un po’ che medito di cambiare lavoro. Forse è giunta l’occasione buona. Ho sentito che tra poco si libera un posto da Top Manager in una grande multinazionale di servizi e intrattenimento e l’azionista principale vuole una sferzata di novità. Ho esperienza nella gestione del personale, nelle tecniche di dissimulazione copertura e insabbiamento e nella teoria della contraddizione applicata, bella presenza, capacità affabulatorie e abilità nel dimostrare cose assurde, la dote di riuscire a dire cose inverosimili rimanendo assolutamente serio, disponibilità ad indossare abiti allucinanti senza fare neanche una piega, in confronto agli altri candidati sono giovanissimo, capacità di ascoltare fregandomene di quello che mi dicono e rispondendo con parole a caso, discreta conoscenza della lingua latina. E poi, ho simpatie di un certo tipo e il management sa bene che il mercato delle anime è una giungla e che senza la storiella di diavolo e inferno falliscono nel giro di pochi anni. Magari è la volta buona che la joint venture decolla. Nuntio vobis gaudium magnum, habemus papam. Sympathy Primo. Sì, io il curriculum lo mando. Peggio di così non può andare.
 
 
VATICAN CATHOLIC CHURCH ENTERPRISES ASSOCIATED LTD.
VATICAN CITY, ROME, ITALY
CORTESE ATTENZIONE UFFICIO PERSONALE
CANDIDATURA SOGLIO PONTIFICIO

sabato 9 febbraio 2013

A Volte Ritornano - Guess Who's Back

Premessa doverosa, vi avverto che partirò da Corona per virare su argomenti calcistici e relativo indotto con un posto di rilievo per Balotelli, il che la dice lunga sul livello di questo post. Se state pensando che anche gli altri non erano granchè, vi posso dare ragione garantendo nel contempo che non minaccerò nessuno perché continui a leggermi. Allora, dico subito che Fabrizio ci ha delusi. Latitare, scomparire, fuggire, arruolarsi nella Legione Straniera, emigrare in America Latina, riciclarsi come drag queen, imbarcarsi come mozzo sul Titanic 2, a me andava bene qualsiasi cosa purché sparisse del tutto. Ci ha fatto sognare la sua definitiva eradicazione dal globo terrestre e  scopriamo che è scappato con la 500 e dopo due giorni era di nuovo qua, in direzione delle patrie galere, minacciando di querelare chi dice che frignava quando lo hanno arrestato. Farà due o tre anni se va bene poi uscirà e ce lo ritroveremo di nuovo tra i pendenti.
Come se non bastasse, ne torna un altro. Questo eravamo riusciti a spedirlo a Manchester, se lo sono tenuto per un po’ ma niente da fare. Arieccolo. Mario Balotelli is back. Ora, ce ne sono di cose da dire. Ma che torni uno che mi sta sulle palle, acquistato da una squadra che mi sta sulle palle posseduta da un politico che mi sta sulle palle e gli porti pure una paccata di voti alle elezioni è una cosa che mi ribalta le soprannominate sfere. Lasciamo perdere il fratello del suddetto politico che andando alla partita dice in un contesto pubblico “… e adesso andiamo a vedere il negretto di famiglia …“, lasciamo perdere le sue presunte paternità con presunte showgirl, lasciamo perdere le sue multe e le sue liti coi vigili. E’ proprio un fatto istintivo, di pelle, Mario, scusa se ti do del tu ma proprio nun te posso soffrì. E ho usato l’espressione “di pelle” volutamente. Mi sono rotto le palle di non potere dire che uno mi sta sulle palle perché è di colore e magari mi danno del razzista. Sono assolutamente multietnico in questo campo, mi stanno sulle palle esponenti dei cinque continenti, di tutte le razze e i colori e se sbarcassero i marziani sono sicuro che ne troverei almeno uno che mi sta sui coglioni. Mario, hai un fisico da paura e potrai difenderti, ma in campo cavi gli schiaffoni dalle mani e certi stopper di una volta avrebbero un paio di cosette da dirti. O da dire alle tue caviglie coi tacchetti. E ne avrei anche io da dire, sia a quelli che fanno la fila per entrare in un locale dove c’è Corona e gli fanno i gruppi su Facebook che a quelli che fanno, guardano, commentano su youtube trasmissioni come queste. Non guardate il video che segue se non avete stomaco forte, potrebbe essere devastante. E la lettura dei commenti è peggio ancora.

 
Come dicevo, non guardo al colore della pelle nelle mie antipatie. Mi sta pesantemente sui santissimi anche Ibrahimovic, bianco, con origini slave e di nazionalità svedese. Ora che ci penso, tempo fa ho sbeffeggiato il bodyguard di Silvio, adesso uno che è un fascio di muscoli e una specie di gigante che fa kick-boxing. Poi dicono che uno se le cerca. Sotto tutto questo regna la contraddizione, ovvia, non poteva mancare ma chi ha mai detto di essere coerente. Prendo a calci palloni da quando ho l’età della ragione e forse anche da prima. Ho giocato a calcio per una vita, frequentato stadi, guardato partite. La profonda avversione testicolare non inficia l’ammirazione tecnico-sportiva. Mario, quando tu agli europei hai infilato quelle due pappine ai tedeschi io ho goduto come un riccio, lo ammetto. E quando Ibra ha fatto quel gol in rovesciata all’Inghilterra io ho dovuto stropicciarmi gli occhi. Niente da dire, siete due campioni, ma con rima baciata mi state sui coglioni.
 
 
 

 
Eh, certo, sei invidioso, loro sono campioni, guadagnano un sacco, sono famosi, per questo ti stanno sulle palle. Mica vero. Roger Federer è un campione, guadagna un sacco, è famoso ma mi sta simpatico. E fa cose del genere.
 
 
Eh, certo, ma Federer è bianco, per questo non ti sta sulla palle. Mica vero. Michael Jordan era un campione, guadagnava un sacco, era famoso, era di colore e mi stava simpatico. E faceva cose del genere, oltre a fare film recitando coi cartoni animati. Sì, so Space Jam a memoria, e allora?


 
Aggiungendo, così per inciso, che non ho nemmeno preclusioni di censo e che mi stanno molto sulle palle anche almeno quattro miei condomini che non sono né ricchi né famosi, concludo dicendo che tutte queste cose, Corona, Balotelli, Ibra, Federer, Jordan sono cose di lusso. Cose da Mastercard (vabbè, i miei vicini credo di no, ma fa lo stesso). E anche se fatico a provare avversione fino in fondo per un popolo che ha inventato lo champagne, se posso generalizzare mi stanno tendenzialmente sulle palle i francesi. E allora. la meta di Castro alla Francia domenica scorsa non ha prezzo.
 
P.S. oggi mi stanno sulle palle gli scozzesi, molto.

venerdì 1 febbraio 2013

L'uomo che cadde sulla terra

Ancora un piccolo suggerimento personale su minuscole cose insignificanti da fare almeno una volta nella vita. Qui il fattore geoclimatico è imprescindibile. Questa è decisamente invernale ed è indispensabile una grigia giornata di neve abbondante, fresca, soffice e compatta, con almeno venti centimetri al suolo. Io l’ho fatto in versione lavorativa, ma ragionevolmente si può fare anche in versione condominiale. Mi sento di sconsigliare la versione in tangenziale o in incrocio trafficato, a meno che non si amino le sensazioni forti. Considero antisportivo indossare abiti impermeabili, va fatta con vestiario normale. Diciamo inoltre che lavorare in un posto dove i rapporti gerarchici sono molto flessibili e le relazioni informali aiuta, anche se altrove potrebbe essere un modo elegante di chiudere un rapporto di lavoro. Durante la pausa caffè guardare i colleghi, dire “ Signori, ma vi ho mai detto che a me piace on ice ? “, appoggiare il bicchierino, uscire e inoltrarsi nel parco circostante camminando senza voltarsi incurante di sguardi allibiti e sorrisi di compatimento. Arrivati a distanza adeguata girarsi, sorridere al pubblico che vi guarda allargando le braccia, fare un inchino, soffiare un bacio e lasciarsi cadere all’indietro nella neve. Bisogna rimanere stesi immobili per almeno cinque minuti, prendere sonno sarebbe un tocco di qualità aggiuntivo ma c’è il rischio che nessuno venga a svegliarvi e le alternative sono licenziamento, congelamento o entrambi.
  
 
Dopodiché rialzarsi avendo la massima cura di non danneggiare la vostra impronta nella neve, tornare alla macchinetta del caffè, bere il caffè gelato e dire con fierezza ai colleghi come se si trattasse di una grande rivelazione “ Yes, I’m the man who fell to earth, e allora ? “ Quindi iniziare uno sproloquio metafisico su pieni e vuoti sviscerando in particolare il concetto che la vostra forma rimasta nella neve, oltre ad essere una impalpabile opera d’arte di cui voi siete atto e attore, è una assenza apparente nata da una presenza passata e non sarà quel nulla a scomparire, perché è già nulla per definizione e non può annullarsi, ma sarà il dissolvimento della volatile sostanza che segnava per contrasto e negazione l’assenza a cancellare quella presenza fatta di nulla. E’ molto importante che diate chiaramente la sensazione di non avere la minima idea di quello che state dicendo. Fissare con aria assente un punto imprecisato sopra le teste dei vostri ascoltatori aiuta. Quando sentite che le vibrazioni verso di voi si fanno molto negative, tipo insulti e minacce verbali con almeno l’80% dei presenti che vi gira ostentatamente le spalle e il restante 20% che vi lancia addosso tè o cioccolata, entrate nell’ufficio del responsabile commerciale e scuotendogli un po’ di neve sulle fatture ditegli con faccia molto ma molto sussiegosa “ You’re face to face with the man who sold the world ! ”, quindi ritornate alla vostra scrivania imitando un allegro scampanellio sulla melodia di Jingle Bells e chiedendo ai colleghi che incrociate se hanno visto passare delle renne.