L’orfanello da spiaggia ha entrambi i genitori, ma c’è una particolarità. Sono troppo indaffarati a farsi i fatti loro per prendersene cura. La mamma in genere è stesa sul lettino, ricoperta di fetido olio abbronzante, a leggere giornali di gossip con Giggi d’Alessio nelle orecchie e non si muove per ore se non per controllare il cellulare. Il papà invece è seduto al bar di spiaggia col quarto bianchino del giorno davanti a leggere la Gazzetta dello sport o Tuttomotori, se è un moderato Libero o Il Giornale, col telefono incollato all’orecchio per avere notizie in tempo reale dalla fabbrichetta. Naturalmente, lei smiela col bagnino e lui ci prova con la ragazza del bar o al limite con la cognata.
giovedì 2 settembre 2010
Romagna Mia 4 - Beach Orphans
Nella multiforme fauna che infesta i nostri litorali, un esemplare particolarmente fastidioso e purtroppo non in via di estinzione è il cosiddetto orfanello da spiaggia. Niente di drammatico, nessun lutto. Riponete i fazzoletti e asciugate le lacrime.
L’orfanello da spiaggia ha entrambi i genitori, ma c’è una particolarità. Sono troppo indaffarati a farsi i fatti loro per prendersene cura. La mamma in genere è stesa sul lettino, ricoperta di fetido olio abbronzante, a leggere giornali di gossip con Giggi d’Alessio nelle orecchie e non si muove per ore se non per controllare il cellulare. Il papà invece è seduto al bar di spiaggia col quarto bianchino del giorno davanti a leggere la Gazzetta dello sport o Tuttomotori, se è un moderato Libero o Il Giornale, col telefono incollato all’orecchio per avere notizie in tempo reale dalla fabbrichetta. Naturalmente, lei smiela col bagnino e lui ci prova con la ragazza del bar o al limite con la cognata.
L’orfanello da spiaggia ha entrambi i genitori, ma c’è una particolarità. Sono troppo indaffarati a farsi i fatti loro per prendersene cura. La mamma in genere è stesa sul lettino, ricoperta di fetido olio abbronzante, a leggere giornali di gossip con Giggi d’Alessio nelle orecchie e non si muove per ore se non per controllare il cellulare. Il papà invece è seduto al bar di spiaggia col quarto bianchino del giorno davanti a leggere la Gazzetta dello sport o Tuttomotori, se è un moderato Libero o Il Giornale, col telefono incollato all’orecchio per avere notizie in tempo reale dalla fabbrichetta. Naturalmente, lei smiela col bagnino e lui ci prova con la ragazza del bar o al limite con la cognata.
L’orfanello, che in media è un viziatissimo figlio unico, non sa cosa fare. Si annoia. Cosa c’è di meglio per passare il tempo che sfracellare le palle a tutta la spiaggia ? Quindi con metodica premeditazione alterna la distruzione di castelli di sabbia altrui all’insabbiamento di pacifici lettori allo schizzaggio di tranquilli passeggiatori al furto di secchielli e palette all’emissione di urla assordanti all’insulto e/o percossa di altri bimbi. Quando la concentrazione di esasperate energie negative provenienti da tutti gli ombrelloni tranne uno raggiunge il limite, si incarna nella figura del Vendicatore.
Il Vendicatore è il più delle volte un mite, pacifico ragazzino occhialuto che, dopo aver visto per la terza volta distrutto il proprio maniero in sabbia dal ghignante orfanello, sostenuto dal flusso di pensiero di tutti i presenti reagisce tirandogli una spettacolare sberla a mano aperta che lo corica sulla spiaggia in lacrime mentre si scatena una silenziosa hola mentale di trionfale godimento. E qui avviene l’impossibile. Il padre è fuori gioco, incapace di intendere e di volere delira al bar collassato sul tavolo prendendosela indiscriminatamente con comunisti, tassisti, anestesisti e interisti che non lasciano governare Silvio. Ma la madre ha il coraggio, sentendo i pianti isterici dell’orfanello, di alzarsi e piombare come una furia sul luogo del fattaccio urlando ai genitori presenti che è una vergogna e che devono tenere d’occhio i propri figli e insegnar loro l’educazione. E come ricompensa per il comportamento della giornata si porta al bar il piccolo criminale, gli prende un doppio gelato e gli scarica la suoneria di Lady Gaga. E senza bisogno di manuali di psicologia, di Meluzzi, di Morelli, di Crepet, capisci da dove arrivano Pietro Maso, Erika & Omar e compagnia.
Capisci da dove arrivano, e non ti stupisci se finiscono qui
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2 commenti:
Jeez, mi tiravano tutti gli schiaffi dalle mani!
Bah, SFS, io attiverei la schiaffeggiatrice automatica per tutta la famiglia ...
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