domenica 25 novembre 2018
Rendez-Vous
"E ricomincerà, come in un rendez-vous, parlando piano tra noi due"
E il rendez-vous c'è stato, ancora una volta. Il nostro quarto incontro, Maestro. A circa trent'anni dal primo. E ogni volta mi rubi il cuore, me lo strizzi, lo rimescoli per bene e me lo ridai. Sì, non hai fatto quel paio di pezzi che non ti ho mai sentito fare e che avrei tanto voluto sentire. Sì, hai fatto confusione con una strofa ma ti sei ripreso alla grande. Ho diversi lustri meno di te e passo metà delle mie giornate a cercare cose che ho messo da qualche parte senza ricordare dove, posso essere io a dire qualcosa se sbagli le parole di una tua canzone? Pensavo uscendo, cosa puoi dire di uno che ha un repertorio con cui può fare un concerto di venti canzoni strepitose e permettersi di lasciarne fuori almeno il triplo ugualmente strepitose? Niente, solo goderti il concerto insieme a Raphael Gualazzi seduto due file davanti a te nel vecchio Regio strapieno e sold out da un paio di mesi, sperare che finisca il più tardi possibile e spellarti le mani per tenere viva la standing ovation.
E per togliere ogni dubbio, Maestro, ti dico una cosa. Se tornassi il mese prossimo io sarei ancora là. Perché? Non lo so, Maestro, ma so che è così. "... on ne sait pas pourquoi ..." Deve essere una questione di chic, e di charme.
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