Targhe, In Memoria

Post nel quale le strategie mnemoniche evolvono e si sublimano in minchiate.

Arriva un momento nella vita in cui ti rendi conto che la memoria inizia a perdere colpi. Chiariamo subito, lo dico perché vi conosco bene e so quanto malfidenti e sospettosi potete (giustamente) essere nei miei confronti, che non la sto prendendo larga per smentire o fingere di non ricordare qualcosa che ho fatto o detto. Se fossi una persona seria, vi direi che sto affrontando il mio ingresso nella terza età combattendo contro i miei demoni. Ma temo che non sarei per niente credibile.

Comunque, per rendere l'idea, mi capita sempre più spesso di entrare in una stanza per fare, prendere, cercare qualcosa e passare un numero imprecisato di minuti con la seguente espressione tra il desolato e l'incredulo cercando disperatamente di ricordare che cosa cazzo ero entrato a fare in quella stanza. 

Problema che non avrei se la stanza in questione fosse quella della pluricitata suite imperiale dove la pluricitata Sua (aggettivi elogiativi a profusione) Uma Thurman mi aspetta indossando la pluricitata guepiere. Ma non essendo purtroppo così ed essendo tutte queste solo fantasie pluricitate da me e da nessun altro, il passo successivo è ovviamente la ricerca di strategie mnemoniche per tenere a mente le cose. Oggi in particolare terrò una lectio magistralis (che non so bene cosa minchia sia, ma mi piace infilare cose pompose senza senso nei miei post) sulle strategie per ricordare le targhe delle auto. Apro prima una parentesi per segnalare che ricordo con piacere di avere avuto un bancomat che aveva come PIN la data di nascita di una cara amica, precisa. Nessuno avrebbe mai potuto collegarla a me e io me la ricordavo perfettamente, quindi è stato un periodo felice. Chiusa la parentesi, torno alle auto. Qui hanno introdotto da tempo questa cosa per cui nei parcheggi a pagamento devi digitare la targa dell'auto, cosa che se si incrocia col fatto che magari hai parcheggiato lontano dalla macchinetta, sei cecato e non riesci a leggere la targa, può rendere il parcheggio un bersaglio per fulmini che cercano di colpirti per farti smettere di bestemmiare mentre cerchi di fartela venire in mente. Non volendo avere sulla coscienza l'elettrocuzione di ignari fruitori del parcheggio, bisogna trovare il modo di ricordarle queste stramaledette targhe composte di lettere e numeri. Direte voi, e che ci vuole, sono due lettere all'inizio e due alla fine, le associ a qualcosa, le ricordi. E non sarebbe sbagliato, se non ci si trovasse nel blog di un convinto, consapevole, determinato spacciatore di stronzate. Quindi, e qui trova compimento il percorso verso la minchiata di cui parlavo all'inizio, ho iniziato con mio figlio ad associare le due lettere iniziali a parole per ricordarle. Il problema è a cosa le associavamo. So che iniziate a temere. E fate bene. Perché da quando sono iniziate le targhe con lettere e numeri, ho avuto le seguenti auto:

AJ detta "A' GIuggiolone"  

BP detta "Brutto Porco"

CS detta "Che Stronzo"

ES detta "ESticazzi" o "Enorme Scassacazzo"

FD detta alternativamente "Faccia Da" o "Figlio Di"

Questo però ha suscitato diversi problemi, perché al di là delle denominazioni ufficiali io tendevo ad improvvisare, la cosa peggiorava sempre di più e LSD rimaneva sempre perplessa di fronte a miei scambi con mio figlio tipo "C'è da portare Brutto Pervertito dal meccanico, vado io poi mi vieni a prendere con Coglione Solenne". Aggiungo, per completezza di informazione, che per un certo periodo BP è stata anche definita "Bagascia Passionale". Quindi per contenere l'escalation di volgarità la cosa è giocoforza rientrata e, ammetto questa debolezza, ho dedicato l'ultima targa a un grande portiere che si è appena ritirato. E Gigi Buffon non saprà mai che in casa mia viene ricordato associato ad una targa. Scusami, GG.

E adesso scusatemi ma devo andare, mi è venuto in mente che ho messo qualcosa da qualche parte e che dovevo tirarla fuori ma non ricordo bene, vi farò sapere.