Ipse Dixit

Ci sono frasi storiche che più o meno tutti quanti conosciamo. Imparate a scuola, oppure sentite ripetere a mò di tormentone. Magari non sappiamo in quale contesto siano state dette e cosa significhino, ma sappiamo che qualcuno le ha dette. Voglio dire, chi non ha mai sentito la frase “il dado è tratto“ ? Pochi, penso. E credo che pochi ignorino che a dirla fu Giulio Cesare. Magari non tutti sanno in che occasione fu detta, e cosa significava passare il Rubicone, ma credo che tutti l’abbiamo sentita almeno una volta. E così vale per “eppur si muove“, “qui si fa l’Italia o si muore“, “ guai ai vinti”, “obbedisco”  “uno per tutti, tutti per uno” e così via. Queste sono frasi istituzionali, fanno parte del nostro corredo generale e le condividiamo con un sacco d’altra gente. Poi ci sono frasi più personali, che riguardano solo noi e la nostra esperienza di vita. Magari perché le abbiamo sentite solo noi, o perché solo per noi hanno un significato particolare. Ecco, io di queste voglio parlare. Ne ho individuate nove che vado a proporvi in ordine sparso abbinate ad un numero, mentre abbinate ad una lettera troverete i protagonisti e le situazioni in cui sono state pronunciate. A voi il compito di accoppiare lettere e numeri in modo corretto. Il primo che indovina potrà darmi suggerimenti su come sostituire il quadratone nero alla prossima nevicata. Alla pronuncia di tutte quante le frasi elencate ovviamente io ero presente e di una di esse sono anche l'autore in prima persona. Sapete già che la vostra curiosità in merito ve la tenete, vero ?

1 - "Se Maradona lo marcavo io, quel gol lì non lo faceva mica" (detta rigorosamente in dialetto )

2 - "Sai che io una bottarella te la darei proprio volentieri ?"
3 - "Ho pagato, e scio"

4 - "Il papà è un brav’uomo, ma quando fa il sugo col pomodoro fresco toglie malissimo le pelli"
5 - "E con grande dignità, gettò la testa e brucò"
6 - "Era rosso, vero ?"

7 - "L’amore è la besciamella nella lasagna umana"
8 - "Scusa un attimo"
9 - "Ti aiuterei volentieri, ma purtroppo le macchie di morchia sul gabardine chiaro stanno malissimo"

A – Capodanno primissimi anni ‘80, tre ubriachi su un divano, uno si alza e guarda gli altri con la stessa espressione di John Belushi quando vede la luce nei Blues Brothers

B – Un preadolescente seduto a tavola, rivolto alla madre mentre guarda affranto il suo piatto pieno di pasta al pomodoro

C – Un teenager, staccandosi dalla bionda ragazza straniera appena conosciuta che sta appassionatamente baciando sull’angolo del tavolo, poco prima di vomitare un mix di vino bianco e cetrioli allo yogurt sul suddetto tavolo

D - Mondiali 1986, un giovanotto ad un gruppo di altri giovanotti sconsolati davanti alla tele dopo il pareggio dell'Argentina
E - Un tizio seduto al tavolo di un bar, a una tizia che vede per la prima volta in vita sua

F – Il conducente di un’auto, dopo dieci minuti di silenzio tombale dei passeggeri dovuto all'attraversamento di un incrocio con semaforo rosso a velocità folle
G - Un liceale snob vestito elegantemente mentre si allontana abbandonando al suo destino il compagno di classe che impreca in mezzo alla strada perché gli è scesa la catena della bicicletta
H - Uno studente completamente vestito da sci che si presenta ad un gruppo di altri studenti rassegnatamente svaccati in pigiama e ciabatte nella hall di un albergo durante una settimana bianca liceale mentre fuori il clima è polare con bufera di neve, nebbia e visibilità praticamente azzerata
I - Un tizio reduce da serata alcolica romagnola alla cameriera esterrefatta, prima di affondare la testa in una ciotola di insalata e mangiarla tutta senza usare posate