Pictures At An Exhibition

Chiudo l'anno con una mostra di quadri dipinti da me. 

No, un momento, non è che seriamente vi aspettavate di vedere miei dipinti spero. Ribadisco di essere assolutamente negato per il disegno, e i quadri in questione sono brevi frammenti di chat con squinternati assortiti, che cercherò di accompagnare con adeguati commenti. Per mascherare il basso livello del post, propongo anche colonna sonora che ammanta di dotta multimedialità la desolante pirlaggine del tutto.

Il primo quadro si intitola "Insensatezza multivocalica" e narra del mio incontro con un tizio che, oltre a non aver nulla da dire, doveva avere i tasti di alcune vocali incantati. Secondo me però sull'uso degli allucinogeni ha mentito. O almeno, lo spero per lui.

Il secondo quadro potrebbe intitolarsi "Duri commenti". Anche se devo riconoscere che un maniaco che usa il termine "pene" meritava di più. Dovevo testarlo sul mmm, se lo avesse eseguito correttamente potevamo anche diventare amici. Poi, vabbè, due risate insieme ce le facevamo lo stesso.

Il terzo quadro, dal titolo "Ricerca", mi consente invece per una volta di elevarmi. Voglio dire, per una volta ho risposto sinceramente, con parole alate e colme di poetico afflato da cui poteva nascere di tutto. E niente, il nulla assoluto. Una glaciale uscita dal canale.

Il quarto quadro, "Simpatiche credenze", tutto sommato non avrebbe bisogno di commenti. Se mi credi di sesso femminile e adepta satanista solo dal nick, non c'è nessuna pietà.

Il quinto quadro "Sconosciute perversioni", si colloca nella falsariga del precedente, ma qui più che sulla sua idiozia ho preferito porre l'accento sulla necessità di uno stretto controllo neuropsichiatrico.

Il sesto quadro "Schiavitù e tecnologia" mi costringe a dilungarmi in spiegazioni e dubbi. Il primo dubbio riguarda un'altra figura che infesta le chat, ed è lo schiavo (e ovviamente il suo contraltare, il presunto master o padrone o dominatore o come cazzominchia vuole farsi chiamare). Mi chiedo sempre questi cosa fanno in chat. Voglio dire, cercano qualcuno che gli ordini o a cui ordinare di fare cose inverosimili che loro eseguono? No, perché questo potrebbe aprirmi paradisi di idiozia a cui non avevo mai pensato.

La seconda cosa che tengo a dire, per onestà intellettuale, è che la risposta del motocoltivatore non è farina del mio sacco. E rendo omaggio al genio del male che me la ha ispirata qui sotto.

Il settimo quadro, "Sulle tracce di Girolamo", fonde la tragedia familiare della scomparsa di un caro parente con tematiche a sfondo razziale.

Ottavo e ultimo quadro, "Non era mese per le voglie", parte dalla ferma convinzione che una che ti contatta col nick vogliosa annunciandoti di avere voglia sia un impiegato del catasto pelato e grassoccio di nome Banalio Annoiati. E tutto sommato è stato fortunato che in quel momento non avessi particolarmente voglia. Di prenderlo per il culo. 

Ora, mi rendo conto che chiudere l'anno in questo modo non sia il massimo. Ma anche voi, chiuderlo leggendo qui ...