Islay Pandemic Tour 2020

Per il primo post dell'anno chiudiamo la pratica del passaggio di consegne tra 2020 e 2021 per guardare avanti verso un luminoso futuro. Che spiritoso buffoncello sono, vero ?

Ripartiamo dall'ultimo post, dove si affrontava il tema di quanto di merda è stato il 2020. E di un anno che è iniziato con una pandemia mondiale, ha visto il rinvio delle Olimpiadi e la morte di diversi personaggi celebri ed è finito con una nuova ondata pandemica e l'uscita di una compilation di Ligabue con alcuni inediti credo che non si possa dire altrimenti. Questo in teoria dovrebbe facilitare il compito del 2021, così a logica elementare. Voglio dire, 2021, fare peggio del tuo predecessore lo vedo davvero difficile, dai. O almeno, credo che dovrai impegnarti parecchio. Non dico una esplosione di rose e fiori, ma basta che fai il tuo minimo sindacale di anno qualsiasi e sarai sicuramente meglio del precedente. Per cui, un minimo di fiducia mettiamocelo in questo 2021. Ma con tutte le cautele di rito, perché alla mia veneranda età ho imparato che non bisogna fidarsi di nessuno. Mio nonno saggiamente diceva che non bisogna fidarsi nemmeno della propria ombra, cosa che questo muscoloso sorridente signore con cappello strategico ha invece sconsideratamente fatto. 

Dopo questa icastica immagine ad illustrare il concetto di cui sopra, passiamo a riconoscere i minimi meriti dell'anno trascorso. Tra quelli di cui posso parlare in un blog, perché ci sono anche quelli che non posso citare, ne ho uno particolarmente caro. Lo affronterò, secondo le migliori tradizioni, partendo da molto lontano con inutili giri di parole e eventuali prolisse digressioni. Insomma, il mio solito modus operandi. Parto baldanzoso travestendomi da inviato del National Geographic per portarvi al mare. No, dai, non scherziamo, non stiamo andando a trovare il soggetto di cui sopra per chiedergli che cazzo ha da festeggiare con la V di vittoria e altre cose che potrebbero imbarazzarlo. Andiamo al mare e vi chiedo se sapete qualcosa delle isole Ebridi. Visto che presumo ne sappiate pochissimo, mi bullo del mio sapere da social, che è ben poco più del vostro, informandovi che si tratta di un esteso gruppo di isole situate al largo della costa occidentale scozzese. Una di queste, nota come "Regina delle Ebridi", è l'isola di Islay. E sento distintamente crescere in voi una certa perplessità che oscilla tra "ma che cazzo stai dicendo" e "perché scrivi quando hai bevuto". Allora aggiungo un indizio che in qualche modo vi aiuterà. Lungo le coste dell'isola di Islay sono dislocate otto distillerie per la distillazione di Scotch Whisky. E vedo che iniziate ad avere un vago sentore di quello che sta per succedere. Non che le mie abitudini alimentari, in particolare alcoliche, debbano per forza essere di vostro interesse, ma è anche vero che essendo unico titolare di questo spazio ci scrivo quello che mi pare. Anzi, vi svelo un segreto. Che non ho solo la passione dello Champagne. Su, non è difficile ora. Ho appena parlato di distillerie su un'isola e vi sto dicendo che apprezzo altri alcolici, potete farcela. Allora, sono da sempre un appassionato di uno di questi otto whisky. Detto anche "L'Harley-Davidson del whisky", sto parlando di Sua Maestà Laphroaig. E qui arriviamo al legame col 2020. Nel senso che quando si è iniziato a parlare di lockdown mi sono attivato per affrontare l'emergenza in modo adeguato, interpretando in modo del tutto personale il concetto di Dispositivo di Protezione Individuale. Ma se mi leggete da allora dovreste già saperlo.

Comunque, visto che la protezione ha funzionato, quando è stato il momento di reintegrare le scorte mi sono detto che non aveva senso cambiare strategia nel contenimento del virus. E memore del fatto delle otto distillerie mi sono altresì detto "Sym, ma se provassimo a vedere come funzionano gli altri DPI ?" Il che tradotto significa "E se assaggiassi qualche altro Islay, ovviamente per sole finalità scientifiche ?". E visto che non sono nessuno e lungi da me oppormi alla scienza e al progresso, così ho fatto. Solo che dopo i primi assaggi la cosa è un tantino sfuggita di mano e si è appunto trasformata nel tour alcolico che dà il titolo al post. 

E per concludere, con tutta la credibilità e la lucidità di chi ha passato il lockdown tracannando torbati, una ennesima citazione western. "Quando un uomo col cappello sulla spiaggia incontra un uomo col quadratone nero sulla neve, l'uomo col cappello in spiaggia è un uomo sputtanato".