Avvertenza

Mi sono reso conto che diversi post sono legati a un brano musicale di Youtube che contengono e sono assolutamente incomprensibili senza quel video. Se l'account di chi ha pubblicato quel brano viene cancellato, il video sparisce. Non ho nessuna voglia di mettermi a ripercorrere tutto per vedere se questo è successo, ma se vi imbattete in un post che fa riferimento a un brano che manca, mi fareste un piacere segnalandomelo. Thanks.

domenica 20 settembre 2020

CoVIP-19

In questo periodo c'è stata una overdose di VIP toccati dal CoViD-19, e i media non si sono fatti scappare la ghiotta occasione.

Oddio, ghiotta forse non è il termine giusto visto che anche con molto impegno fatico a trovare ghiotta una massiccia ondata di informazione sulle condizioni della prostata di un anziano imprenditore e sui rapporti tra la suddetta prostata e il ricovero per CoViD-19. Ancor meno se, come ho già avuto occasione di dire, a tenerci informati sulla faccenda è una nota imprenditrice e politica nota per garbo, moderazione e basso profilo. A coronare il tutto, in una apoteosi di "e chi cazzo se ne frega", il successivo ricovero di un ancor più anziano ex-presidente del consiglio, sul quale siamo stati aggiornati giorno per giorno pur senza sentirne una particolare necessità.

Ora, credo che tutti in qualche modo siamo stati coinvolti dalla vicenda CoViD. Ho avuto conoscenti intubati in coma farmacologico, anziani parenti di amici che purtroppo se ne sono andati, gente che si è fatta la quarantena. E di tutti questi non si è sentito nulla. Nessuno ne ha parlato, nessuno ha dato pubblica risonanza alle loro vicende.

Allora, vi dirò cosa intendo fare. Ho letto che uno dei citati, il prostrato prostatico, ha trasformato la sua stanza megasuite in ospedale in un ufficio e continuava a lavorare da là, mentre l'altro alle dimissioni ha trovato ad attenderlo l'intera stampa italiana e ha fatto una conferenza stampa nel cortile dell'ospedale. Io in questo umilissimo spazio voglio dare voce ai dimenticati, a chi non ha trovato uno spazio pubblico per raccontare la sua storia, a chi non ha avuto stampa e televisione a seguirne le condizioni di salute. 

Uno di loro è il signor Tossicchio Scatarrati, ex-giardiniere classe 1928, ricoverato per dieci giorni presso un reparto di terapia intensiva in seguito a una polmonite bilaterale. Dopo aver concordato un appuntamento, cosa che ha richiesto circa una settimana dato che al telefono venivamo regolarmente scambiati per gestori telefonici, agenti immobiliari o testimoni di Geova e sommersi di sanguinosi insulti, il signor Scatarrati dopo un lungo periodo di quarantena e di riabilitazione ci ha ricevuti presso l'osteria "Dal Lurido", sede abituale dei suoi incontri con la locale gang di pensionati e con la riserva di Lambrusco. Abbiamo chiesto al signor Tossicchio di raccontarci la sua esperienza. Tralasciamo i cinque minuti iniziali, che hanno visto una complessa sistemazione della dentiera sotto la mascherina alternata a un numero imprecisato di bestemmie appenniniche, alcune delle quali di pregevolissima fattura e di interesse filologico, e cerchiamo di fornire un sunto delle sue dichiarazioni. Naturalmente occorre tenere conto dello stress e degli strascichi lasciati da questa brutta esperienza. Un evidente esempio ne è il fatto che il signor Tossicchio fosse e sia tuttora convinto, giurando e spergiurando sulla buonanima della sua defunta consorte Smaronina di averlo riconosciuto, di essere vittima di un caso particolare di malasanità, ovvero di essere stato intubato con lo stesso tubo usato l'anno precedente per la sua ultima colonscopia. Questo naturalmente non lo pone in un atteggiamento positivo verso la sanità pubblica e ci ha permesso di ascoltare alcune altre bestemmie locali oltre a una accurata e inoppugnabile riflessione sul fatto che lui quando annaffiava usava sempre lo stesso tubo ma che le cose che si ficcano nel culo alla gente andrebbero cambiate prima di ficcarle in gola ad altra gente, o almeno lavate molto bene. Alle nostre domande sul personale e sull'assistenza, il signor Scatarrati ha tenuto a sottolineare che l'infermiera bionda aveva poche tette ma un gran bel culo e comunque non glielo ha mai lasciato toccare mentre l'infermiera mora somigliava vagamente ad una sua giovanile frequentazione, la Desolina di Castelpompo sul Lago detta l'idrovora, ricordo che lo ha commosso. L'ennesima sequela di bestemmie locali invece è stata riservata all'operatore sociosanitario maschio che gli ha praticato un clistere, perché lui di farsi infilare cose dove non batte il sole da uomini non ne vuol sapere e anche la volta che sbronzo perso rimorchiò il trans al night Il Puttanone Felice finì tutto bene. Ovviamente non abbiamo chiesto altri dettagli sull'argomento e men che meno quale sia stato il lieto fine. 

Sollecitato a un suggerimento per i giovani su come affrontare l'emergenza, il signor Tossicchio ha elencato come punti cardine per una vita sana alzarsi presto, la patacca, lavorare sodo, il Lambrusco, andare a letto presto, la patacca e non trattenere le flatulenze. Della doppia citazione non sappiamo dire se fosse una dimenticanza o un intento rafforzativo, mentre dell'ultimo punto invece abbiamo purtroppo avuto un esempio in real time del quale avremmo volentieri fatto a meno. Riguardo alle sue intenzioni riguardo a una eventuale vaccinazione, il signor Scatarrati ha ricordato sdegnato di aver affrontato i tedeschi, i fascisti, tre coma etilici, sei indigestioni da frattaglie e quarantasei anni di matrimonio con la Smaronina, essere rotolato in mutande in un cespuglio di ortiche (riserbo da parte sua sulla vicenda, ma ci siamo convinti che ci siano cose che la compianta Smaronina ignorava), aver sostenuto trent'anni di discussioni politiche con Guido detto Strazacoion e aver marcato in tutti i derby del campionato di quarta categoria Ercole Muraglia, il centravanti della Valtimeno detto "Betoniera ignorante" per stazza e intelligenza. A suo dire, tutto questo unito a generose dosi del lambrusco del Lurido nonché di Catramello, il liquore locale distillato da Agenore lo stradino coi residui delle asfaltature gli garantisce una sufficiente protezione. Alla nostra successiva domanda sull'immunità di gregge, ci ha guardati sdegnati affermando piccato che la sua Smaronina prima e l'ultima badante poi erano più che sufficienti e che lui quelle cose lì con le pecore non le faceva. Prima di congedarci per unirsi alla tradizionale briscola serale, all'ultima domanda sulla sua preoccupazione per una eventuale seconda ondata di contagi il signor Tossicchio dopo una breve riflessione intervallata da un'ultima raffica di bestemmie ha risposto con una eloquente e approfondita ravanata di coglioni seguita dall'antico mantra locale "M'an sbàt i maròn, g'ho l'às èd bastòn". 



2 commenti:

Scripenta ha detto...

Potrei fare un commento serio e triste, ma non sarebbe adatto al luogo in cui mi trovo, per cui mi limito a dire che dovresti corredate più spesso i tuoi post con le tue perle vocali 😅
P.s. se poi volessi esagerare con un video non si lamenterebbe nessuno eh...

SympathyForTheDevil ha detto...

No, gestisco le mie apparizioni pubbliche con sobrietà :D