A Ognuno La Sua Croce

In questo post si parlerà di scuole, osterie, crocefissi, bestemmie. Se pensate di sentirvi urtati, andate a leggere qualcosa di più moderato tipo una dichiarazione della Meloni.

Punto di partenza, una notizia di cronaca abbastanza recente. Un pubblico amministratore, si sa, può scegliere come spendere soldi pubblici. Ad esempio, con soldi pubblici si potrebbe organizzare un seminario sull'integrazione. Una conferenza sull'educazione civica. Oppure, si possono fare acquisti utili per le attività didattiche. O anche altri tipi di acquisti, pare.

Quando ho letto questa notizia, devo ammettere che sono rimasto perplesso e ho avuto due pensieri pressoché simultanei. Il primo è stato "Ma se tutti quelli che sentono il bisogno di avere un crocifisso in classe si portassero da casa il loro, magari appeso al collo, non sarebbe meglio ?". Il secondo è stato "A Ferrara hanno bisogno di fare scorta di crocifissi all'ingrosso. Ma che cazzo di alunni hanno nelle scuole, per la miseria?"

Però, c'era qualcos'altro che mi frullava in testa. Un vecchio ricordo che spingeva per essere ripescato e che ha finito per venire a galla. Ai tempi della mia lontana gioventù (sì, sono stato giovane anche io, e allora?) ero solito frequentare una vecchia osteria del centro città. Fumosa, male illuminata, con arredamento antidiluviano vintage e un concetto della pulizia assolutamente personale. Sì, insomma, il posto ideale per una masnada di liceali. Constava di uno stanzone principale dove si entrava e di una stanza più piccola oltrepassato il bancone. In quella stanza c'è gente che ha preparato (e superato) interrogazioni, copiato compiti, sono nati e finiti amori giovanili, sono state organizzate vacanze e festeggiate vittorie calcistiche (anche le sconfitte, a dire il vero). Una sera, dopo numerosi giri di birra, uno di noi (non ero io, ve lo giuro) alzò gli occhi e si accorse con stupore che sopra la porta della saletta campeggiava un crocifisso. Nessuno di noi ci aveva mai fatto caso e la cosa suscitò un certo clamore. Iniziammo a sbizzarrirci nelle più svariate ipotesi, che vi risparmio perché come potete ben immaginare la mente di un branco di liceali alticci può partorire allucinazioni devastanti. 

Finché da un angolo del tavolo si alzò la voce della saggezza. E lo dico convinto, perché era il più bravo della classe (ancora una volta, giuro che non ero io). In quell'ammasso informe di neuroni impastati di birra, elaborò una sua teoria scientifica che finì per convincere tutti. Non so se vi ricordate Gled l'assorbiodori, un prodotto per profumare gli ambienti che si usava diversi anni fa. C'era un involucro di plastica che conteneva una sostanza che avrebbe dovuto assorbire i cattivi odori e venire periodicamente sostituita con una nuova.

Ecco, secondo il mio brillante compagno di classe, in quella stanzetta che aveva sentito imprecazioni e blasfemie di ogni genere il crocifisso aveva la stessa funzione. Serviva ad assorbire le bestemmie e veniva cambiato periodicamente una volta esaurita la sua capacità assorbente. Ora voi starete pensando "Ma che razza di idioti blasfemi", e io lo accetto. Purché mi consentiate di pensare "Ma che razza di idioti credenti" di chi pensa di allontanare uragani pregando.