sabato 13 novembre 2010
Non aprite quella porta
Voglio rivolgere un pensiero a te, geniale ed eccelso progettista della porta che nel mio condominio unisce il corridoio cantine al cortile. In particolare, al fatto che la tua brillante mente ha deciso che tra la serratura e il pomello la distanza ideale fosse di circa un centimetro. Ciò significa che per una persona con le dita di grandezza normale e un portachiavi con più di tre chiavi attaccate diventa complicatissimo girare la chiave. Io, almeno credo, ho mani standard. Di chiavi ne ho quattordici. E passo da quella porta almeno quattro volte al giorno. Pensandoti ogni volta.
Non sono una persona cattiva, non auguro male a nessuno. Ho tempo e pazienza, aspetterò che tu muoia di morte naturale. Ma dopo, spero che andrai all’inferno. Nel girone che nemmeno l'Alighieri ha osato descrivere, quello delle grandissime teste di cazzo. E che per contrappasso dantesco la tua pena sarà quella di dover rientrare per tutta l’eternità da quella stessa porta con due borse della spesa pesantissime, mentre ti suona il cellulare per la telefonata che hai atteso tutto il giorno, piove a dirotto e in terra ci sono venti centimetri di neve fradicia.
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4 commenti:
come sai "non augurare" il male te nessuno mai!! e cmq complimenti vivissimi hai un modo di scrivere che prende subito, che ti mette allegria o ansia o angoscia o tristezza o ironia o sarcasmo o beh tutto direi!!! e ora dopo aver letto e condiviso gran parte dei tuoi pensieri "mi reco" a dormire...
Quando ci si reca, le cose assumono tutta un'altra prospettiva ...
Augura la cacarella.
Idea geniale, HHIKA, ovviamente in aggiunta al momento descritto ... sarebbe la ciliegina sulla torta 🤣 🤣
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