Perché, Ovvero Abissi Impensati

Post che io mi pentirò di aver scritto e voi vi pentirete di aver letto. Ma che io scrivo lo stesso, e che so bene che con ogni probabilità voi leggerete lo stesso.

Siete arrivati qui nonostante la prima riga fosse inequivocabile, e avete consapevolmente cliccato su "continua a leggere" o sul titolo del post. Ma voglio darvi ancora una possibilità. Il mondo fuori è bello, pieno di cose meravigliose, di belle canzoni da ascoltare.

E allora, perché proseguire nella lettura? Ribadisco, si tratta della vostra ultima occasione di uscirne indenni. Poi il cammino si farà impervio e complicato.

Va bene, io ci ho provato. Evidentemente preferite avere rimorsi che rimpianti. Quando il gioco si fa duro, io continuo a dire minchiate. E a voi evidentemente piace leggerle. Andiamo nello scorso millennio, nei segreti di un liceale Sym. Mi sono divertito molto, al liceo. Ho fatto diverse cose delle quali non ricordo più nulla, altre che ricordo ma delle quali non parlerò, altre di cui sarebbe probabilmente meglio non parlare ma delle quali parlerò lo stesso. Una di queste cose era la corale della classe. No, non era come in certe scuole dove c'era il coro, o il gruppo musicale. Confesso pubblicamente che trattavasi di banda di squinternati dedita a parodie sconce di canzoni famose, con testi osceni (in tutti i sensi) scritti sotto l'effetto dell'alcool. Le esecuzioni, anche. Temo che stiate iniziando a capire dove andremo a finire, o sbaglio? Tanto per capire la serietà della cosa, anche se temo che pochi lo ricorderanno, avevamo anche una sigla che introduceva le nostre esibizioni, ed era "No, non è la BBC ma è la prima seconda terza quarta quinta D". Nel corso degli anni sono stati massacrati capolavori, e ora dato che non posso tergiversare oltre vado a proporvi musica e testo di uno dei nostri cavalli di battaglia. 

Ladies and gentlemen, è la vostra ultima occasione di chiudere la pagina, Da qui in poi, l'abisso. E per introdurvi all'abisso propongo la seguente colonna sonora. Voi penserete che si tratti del solito accompagnamento musicale che mi capita di abbinare ai post, ma non è così. Il mio intento è più perverso e mira a farvi entrare in testa questa canzoncina. E' necessario, tassativo, imprescindibile che iniziate ad ascoltarla prima di proseguire nella lettura.

E dopo avervi ficcato in testa ritmo e melodia, vi informo che la precisa intenzione mia e di questo post è di far sì che voi non possiate mai più ascoltarla senza che vi venga in mente di canticchiarla così. Succederà, sapete? Chiudete la pagina, o adesso o mai più. Non lasciatevi fregare da questa accattivante musica e seguite il consiglio del buon vecchio Friedrich Wilhelm Nietzsche. Non scrutate nell'abisso, che prima o poi finirà per scrutare dentro di voi. Siete ancora qui ? Scrutate ? L'avete voluto voi.

Woman !!

Juanita agguanta 'na bega

Juanita agguanta 'sta bega

Fammi 'na sega Juanita fammi 'na sega

Yo soy un hombre sincero

que tiene un fallo muy duro

da Barcelona a Valencia

io non rimango mai sensia

(rit.)

A me l'augello sgocciòla

quando mi fo una spagnola

Y da Madrid a Alicante

a me la donano in tante

(rit.)

Si te lo pongo en lo oscuro

rimani poggiada al muro

Y da Granada a Siviglia

beata chi se lo piglia

(rit.)

Tiengo un ghepardo nel boxer

te quiero fallo ruggir

En toda l'Andalusia

la mejor fava es la mia

(rit.)

Ora, credo che tutti vi stiate ponendo la stessa domanda. No, forse una sola è una previsione ottimistica. Diciamo che vi state ponendo molte domande. Ma credo che la prima domanda, e più importante, sia "Perché?". E devo confessare due cose. La prima è che me la sono posta anche io. La seconda è che non ho una risposta, solo scuse e puerili giustificazioni. Avevamo sedici anni, eravamo scemi, eravamo spesso ubriachi. E poi mi conoscete, sapete bene che come sempre in questi casi se non ho una risposta non ho nessuna intenzione di cercarne una. Se state pensando "Cazzo, Sym, non hai più sedici anni e anche da un pezzo" vi informo fiero che ne sono perfettamente consapevole.

Quindi, nel ricordarvi una volta di più che nonostante numerosi avvertimenti da parte mia avete voluto proseguire, ci tengo a dire che, nel caso abbiate maturato una pessima opinione del sottoscritto (ammesso che non la aveste già da tempo), io resto serafico e pacioso come un panda.