Cattiva Influenza

Allora, non ho la pretesa che vi siate spaventati per il mio silenzio, anche se effettivamente è una cosa che capita di rado. Semplicemente, mi sono beccato una influenza cattiva che ha avuto su di me una cattiva influenza. Temo che questo spassosissimo gioco di parole vi farà immediatamente abbandonare la lettura e probabilmente sarà seguito da una serie di disiscrizioni al blog. Adesso mi sorgono dubbi sulla parola disiscriversi che pare non piacere nemmeno al traduttore di Google, ma scrivere minchiate ha di bello che non devi sottostare all'approvazione di Zuckerberg.

Comunque, se ancora non vi siete disiscritti e non avete nemmeno annullato l'iscrizione e state ancora leggendo, confermo che sono stato steso come qualche altro milione di italiani da un virus imprecisato, forse anche più di uno, dei quali non so molto se non che erano un mucchio di stramaledetti carognoni bastardi e pure po' fiji de na mignotta.

In questo periodo di grande infelicità ho avuto alcune importanti rivelazioni. Prima tra tutte, anche se non avevo bisogno di conferme, la definitiva certezza di essere un pessimo malato. Dicono che ci sia gente che si adagia sotto le coperte e si gode il periodo di forzato riposo trovando anche il tempo di leggere quel tomo per il quale non aveva mai avuto tempo. Beh, non è il mio caso. Mi sono reso conto che Sym malato è un pesantissimo, insopportabile, devastante mix di incazzatura, malessere generale, noia, sensazione di lavoro che si accumula a tonnellate mentre sei a letto, il tutto condito con una sapiente spruzzata di delusione per la dolorosa consapevolezza di non essere immortale, nonostante dica sempre che quando c'è la salute c'è tutto. Questa l'hanno capita in pochi, ma andiamo avanti.

La seconda rivelazione, anche se non del tutto inattesa, è che i programmi televisivi possono davvero essere devastanti. Non so se avete mai provato a guardare la tele al mattino. Quando sei steso sul divano, coperto fino al collo, la febbre e il massimo che riesci a fare è schiacciare tasti di un telecomando, fai anche quello. Mi sono beccato di tutto, da imperdibili servizi su come cucinare la zucca a consigli sulle manutenzioni domestiche agli immancabili documentari su aspetti inquietanti della vita dell'ornitorinco. A questo proposito, un giorno dovrò farmi una ragione di questa mia strana predilezione per un mammifero semiacquatico australiano che tra l'altro poco c'entra con uno febbricitante dato che ha una temperatura corporea media di 32 °C al posto dei 38 °C tipici dei mammiferi placentati. Lo sapevate? No, vero? Leggere Sym e uscirne arricchiti, che gioia mi dà questa cosa. Naturalmente non sono da trascurare gli atroci talk show, che se hai la sfiga di ammalarti in un periodo di campagna elettorale ricordano vagamente il brano che segue, che però ha più contenuti ed è più piacevole da ascoltare.

Voi direte, "Sei peggiorato Sym, stai messo davvero male, ma ti rendi conto di quel che scrivi?". E io dico che sì, me ne rendo conto. Ma la spaventosa verità è che non finisce qui. E che tutto sto pippone con cui vi ho ammorbati finora serve a costruire un alibi per una cosa che mai avrei creduto possibile. Signore e signori, io non so se sono stati gli strascichi della cattiva influenza o se sto veramente invecchiando, ma quest'anno ho guardato il Festival di Sanremo. E non una sola volta. Più di una serata. E in alcuni momenti, mi sono anche divertito.