La strada è trafficatissima, il rettilineo è lungo, le auto accelerano e non c’è nemmeno il dissuasore di velocità. E gliene sfrecciano davanti parecchie, guarda da una parte e dall’altra calcolando distanze e velocità ma non azzarda nemmeno un passo. E sulla corsia opposta la situazione è la stessa, le auto in entrata sono altrettante. E di colpo accade il miracolo. Una familiare chiara, un po’ datata, sporchissima, frena e si ferma per lasciarti attraversare. La guardi attonita. Avanzi timidamente, a passi piccoli, quasi incredula. E davanti al mio cofano sorridi e con la mano fai un gesto sbarazzino di saluto e ringraziamento. E io capto tutta la sua sorpresa per questo gesto imprevisto, almeno nel traffico italiano. E penso a quanto ti sorprenderebbe quello che non sai. Ovvero che attraversare quella strada per te è stata davvero una questione di culo. Perché ti ho vista in distanza camminare sul marciapiedi mentre arrivavo, e il tuo lato B nella mini di jeans era decisamente degno di attenzione.
sabato 22 giugno 2013
Crosswalk
La ragazza bionda è ferma sul
marciapiedi in prossimità dello scivolo per le carrozzine. E’ appena arrivata
davanti alle strisce pedonali. Ha l’espressione sconsolata di chi sa che ci
passerà molto tempo lì davanti.
La strada è trafficatissima, il rettilineo è lungo, le auto accelerano e non c’è nemmeno il dissuasore di velocità. E gliene sfrecciano davanti parecchie, guarda da una parte e dall’altra calcolando distanze e velocità ma non azzarda nemmeno un passo. E sulla corsia opposta la situazione è la stessa, le auto in entrata sono altrettante. E di colpo accade il miracolo. Una familiare chiara, un po’ datata, sporchissima, frena e si ferma per lasciarti attraversare. La guardi attonita. Avanzi timidamente, a passi piccoli, quasi incredula. E davanti al mio cofano sorridi e con la mano fai un gesto sbarazzino di saluto e ringraziamento. E io capto tutta la sua sorpresa per questo gesto imprevisto, almeno nel traffico italiano. E penso a quanto ti sorprenderebbe quello che non sai. Ovvero che attraversare quella strada per te è stata davvero una questione di culo. Perché ti ho vista in distanza camminare sul marciapiedi mentre arrivavo, e il tuo lato B nella mini di jeans era decisamente degno di attenzione.
La strada è trafficatissima, il rettilineo è lungo, le auto accelerano e non c’è nemmeno il dissuasore di velocità. E gliene sfrecciano davanti parecchie, guarda da una parte e dall’altra calcolando distanze e velocità ma non azzarda nemmeno un passo. E sulla corsia opposta la situazione è la stessa, le auto in entrata sono altrettante. E di colpo accade il miracolo. Una familiare chiara, un po’ datata, sporchissima, frena e si ferma per lasciarti attraversare. La guardi attonita. Avanzi timidamente, a passi piccoli, quasi incredula. E davanti al mio cofano sorridi e con la mano fai un gesto sbarazzino di saluto e ringraziamento. E io capto tutta la sua sorpresa per questo gesto imprevisto, almeno nel traffico italiano. E penso a quanto ti sorprenderebbe quello che non sai. Ovvero che attraversare quella strada per te è stata davvero una questione di culo. Perché ti ho vista in distanza camminare sul marciapiedi mentre arrivavo, e il tuo lato B nella mini di jeans era decisamente degno di attenzione.
E mentre ti illudi sul buon cuore
delle persone e sul rispetto del codice stradale, non ti sfiora nemmeno
l’anticamera del cervello che io, motivato dalla visione del tuo posteriore in
distanza, abbia iniziato a rallentare sapientemente in modo da essere davanti
alle strisce pochi secondi dopo che ci eri arrivata tu. Beh, sappi che invece è proprio così. E il gesto di saluto
col quale rispondo con nonchalance al tuo cenno di ringraziamento in realtà è una silenziosa standing ovation, una solitaria hola senza parole, un applauso muto
alla tua camminata, che mi guardo in diretta attraverso il parabrezza come se
fossi al cinema. Sono tentato di abbassare i finestrini, alzare al massimo la
musica e accenderti addosso gli abbaglianti come fari sulla tua passerella, ma
lascio perdere. E quando riparto e passo sulle strisce mi giro, lancio
un’ultima occhiata e vi vedo, te e il tuo apprezzabile sedere, in salvo sul
marciapiedi opposto. E sorrido tra me e me, anche per oggi ho fatto una buona azione e sono stato
ricompensato. Sorriso che ora mentre scrivo diventa un ghigno misto ad un lontanissimo senso di colpa, pensando che da adesso ogni automobilista che si fermerà per fare attraversare
una signora che ha letto questo post invece di un cenno di ringraziamento
riceverà un'occhiataccia sospettosa.
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12 commenti:
le vie dell'inferno sono lastricate di buone intenzioni :-)
ilsoleamezzanotte, non me la sono sentita di prolungare l'attesa della poverina, ci voleva un gesto di grande responsabilità e il mio cuore d'oro ha fatto il resto :-D ma per guadagnarmi il paradiso quindi devo iniziare a stendere pedoni sulle strisce ?
assolutamente no. Continua a compiere buone azioni, non importa se il fine delle tue buone azioni è leggermente egoistico, tu continua così e chissà...:-D
Diabolico
ilsoleamezzanotte, le tue parole aprono il cuore e continuerò, finchè c'è culo c'è speranza :-D
Cala, e cosa altro ti aspettavi ? Fin dal titolo del blog non nascondo le mie simpatie ...
Simpaticamente Diabolico
Diabolicamente Simpatico :-)
E dovresti vedere la mia angelica antipatia ...
Quella preferirei, possibilmente, non doverla vedere mai!
Dubito che condivideremo mai strisce pedonali :-D
Ecco ora ho la certezza che non riuscirò mai ad attraversare una strada trafficata 🤣🤣🤣
Tanto non mi riconosceresti, Scripenta, ho cambiato auto :D
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