domenica 5 agosto 2012
Riqualificazione urbana
Riqualificazione urbana, la
chiamano. Tradotto, demolizione di una vecchia fabbrica di fronte a dove
lavoro. Ci sono anche stato dentro anni fa a chiedere il favore di aggiustare
una sedia a rotelle, c’era da piegare un pezzo e serviva una morsa robusta. Gli
operai erano gentilissimi, in tre minuti hanno fatto tutto, e invece il
caporeparto si è incazzato. Ha detto che dovevo passare da lui per queste cose.
Non dico i commenti degli operai quando se ne è andato. Hanno chiuso già da
tempo, stanno ripulendo l’area, pare ci tireranno su delle palazzine. Esco dal
lavoro diretto al parcheggio e sento un rumore diverso da quello delle solite
ruspe. Guardo in alto e un macchinario al quale non so dare un nome sta
letteralmente mordendo il tetto di uno dei capannoni, lo squarcio è già grande.
Mi fermo a guardare mentre la macchina continua. Il tetto è già sparito quasi
tutto, crollato all’interno tra nuvole di polvere. Adesso attacca le pareti,
che si sbriciolano pian piano. Il rumore è assordante, tra motore della
macchina e frastuono dei crolli.
Resto fermo a guardare per un tempo
imprecisato, finché mi rendo conto di una cosa. Sono parte di un piccolo
capannello di persone intente a guardare i lavori. Ci siamo io e due signori
anziani che battezzo come pensionati, di cui uno con bicicletta e uno con nipotino
al seguito. Il bambino guarda a bocca aperta quello che per lui è un enorme
giocattolo, i due signori alternano commenti sull’andamento dei lavori a
ricordi di come era il quartiere. Salto le riflessioni sul pre-pensionamento e mi metto a filosofeggiare pigramente. Sono presenti esponenti di tre generazioni,
ma quello che avrebbe un sacco di altre cose da fare e sta veramente perdendo
tempo quando di tempo non ne ha sono io. E a me, credo che il film fosse
Maccheroni, viene in mente Mastroianni che dice a Jack Lemmon “ Com’è bello
perdere tempo”. Avevo già in mano le chiavi dell’auto, le rimetto in tasca. Guardo uno dei due, che non aspettava altro, e gli dico “ Ma lei ha sempre
abitato da queste parti ? ”
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4 commenti:
Leggendo le tue parole mi è venuta alla mente una frase di Lennon(mi pare :D ):"Il tempo che ti piace buttare,non e' buttato".Alla fine il concetto di "tempo" e' assai relativo,come quello di "perdere tempo".A volte vorrei solo una DeLorean..:)
p.s Sei un ottimo scrittore..
Ifi
A me parlando di tempo viene sempre in mente Time waits for no one degli Stones. Chissà, forse perdere nel senso di non ritrovare più non significa necessariamente sprecare. Apprezzabile la citazione cinematografica, ma ci vuole un Doc alla guida.
In tutto ciò quello che mi colpisce di più è che nel tuo "perdere tempo" hai guadagnato un ricordo di una persona che ti sarà grata per la domanda, senza pensare minimamente che quello grato devi essere tu per aver avuto la fortuna di sentire un pezzo di cuore che parla... C'è troppo poco rispetto e attenzione per coloro che sono un dono fondamentale
Parlando di perdere tempo non volevo assolutamente essere negativo, anzi ho voluto sottolinearne la bellezza.
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