La Verità, Tutta La Verità, Nient'Altro Che La Verità

Lo so, manco da un pezzo. Da un bel pezzo. E diciamo le cose come stanno, vi sono mancato. So che non lo direte mai per non farmi sentire in colpa, ma vi sono mancato. E vi capisco, sapete? Come fa a non mancare uno come me? 

Sì, meritate una spiegazione per questa assenza. La verità su quello che è successo. E io ve la dirò, senza tacere o nascondere nulla. Allora, stavo camminando per strada, riflettendo come sono solito fare sui destini dell'umanità evitare i residui canini, quando si ferma un furgone scuro coi vetri oscurati. Scendono due tizi con occhiali scuri e mi chiedono indicazioni su una via che non ho mai sentito nominare. Io, entusiasta di avere a che fare coi Blues Brothers, inizio a rispondere come sempre in questi casi, ovvero dando indicazioni a cazzo, come quelle che ho dato a tanta gente che non ha mai più fatto ritorno al luogo natio e che i familiari stanno ancora cercando. Di colpo il portellone laterale del furgone si apre e qualcuno mi pianta un ago nel braccio mentre mi trascinano dentro e mi infilano un cappuccio in testa. L'ultima cosa che sento prima di perdere i sensi è il gracchiare di una radio e una voce che dice "Ce l'abbiamo".

Mi sveglio dopo un periodo di tempo che non so definire. Sono in una stanza elegante, direi un albergo di lusso. In un letto con lenzuola di seta, gnudo come mamma mi fece. Champagne su un tavolino. I due Blues Brothers sono lì che mi guardano senza parlare. Dal bagno un filo di vapore e rumore di acqua che scorre. All'improvviso una voce femminile difficile da definire. Diciamo che in confronto un canto di angeli è il vicino che contemporaneamente taglia l'erba e trapana una parete di cemento armato.

"Finalmente, Sym"

I due Blues Brothers si scambiano un'occhiata poi mi guardano in modo strano, tra sfrenata invidia e palese desiderio di farmi del male. Uno si rivolge in modo deferente alla persona dietro la porta del bagno mentre lo scrosciare dell'acqua si fa più forte. 

"Noi ce ne andremmo, signora Thurman"

Apro un occhio e tiro una manata alla sveglia del telefono. Rumore d'acqua. Cazzo, ma piove anche oggi? Mi alzo e barcollo fino alla cucina. Dove scopro che lo scrosciare d'acqua viene da lì. In particolare, dalla caldaia. Che sta scaricando un fiume d'acqua sul lavandino sottostante. Ciabatto tra l'acqua sul pavimento e i santi che ho appena abbattuto con blasfemie che mi valgono una menzione d'onore dalla locale sezione delle Bestie di Satana, e mi rendo conto che quando la caldaia si è riavviata è letteralmente esploso un tubo interno. La lavastoviglie, che da bravo cittadino parsimonioso faccio andare di notte, era ovviamente aperta come sempre a fine lavaggio e si è riempita d'acqua caduta dal piano cucina attivando l'antiallagamento e bloccandosi. Tutto questo succedeva a Gennaio. In particolare, nei giorni più freddi di gennaio. Minima meno 4°. Di venerdì. Ricapitolando, ho passato la settimana più fredda dell'anno senza riscaldamento, senza acqua calda e senza lavastoviglie. E per fortuna il mio idraulico di fiducia aveva giusto lo stesso modello in magazzino e nel giro di una settimana ha risolto il problema. Del salasso economico preferisco non parlare, ma è un numero alto, altissimo di bottiglie di Champagne a cui dovrò giocoforza rinunciare. Anche se quella di cui mi dispiaccio di più è quella rimasta su quel tavolino.