giovedì 8 novembre 2012
Erotic Line
Serata tra amici di
parecchi anni fa, non ricordo se il pretesto dell’invito a cena era una partita
di calcio, un compleanno o chissà cos’altro, ma alla fine poco cambia. Le ore
si fanno piccole e il tasso alcolico alto. Parte un giro di zapping televisivo.
Tra televendite di pentole e materassi, film inguardabili e documentari
micidiali, sbucano le pubblicità delle hotline telefoniche. Risate sbronze,
commentacci, battute da caserma, ogni genere di sconcezza. Non siamo mai stati
una comitiva di seminaristi, lo ammetto. A un certo punto il padrone di casa
parte verso la cantina per l’ennesimo doveroso rifornimento. Commettendo un
errore terribile. Siamo a un piano alto di un palazzo in centro storico, senza
ascensore, e lui lascia lì il cellulare acceso, nelle mani di una manica di
criminali. Quando la porta si chiude dietro le sue spalle, non c’è neanche il
tempo di dire “Dai dai chiamiamo la maialona bionda” che qualcuno sta già
facendo il numero. Per una misteriosa
usanza del gruppo, fin dai tempi in cui da ragazzini era mio compito chiedere
all’edicolante le riviste porno, passando per il periodo romagnolo in cui andavamo
a chiacchierare con la variopinta fauna che batte sul lungomare di Rimini e io
ero stato eletto addetto ai dialoghi, per arrivare ad oggi, quando ci sono da
fare cazzate che richiedono chiacchiera sciolta e faccia da culo io non so
perché ma ci sono sempre in mezzo. No, forse lo so benissimo, ma ne parliamo
un’altra volta.
Fatto il numero e presa la linea, il delinquente passa in viva
voce e mi molla in mano il telefono. Mi risponde una lei che si presenta con
nome esotico e si descrive come una via di mezzo tra una pin-up e una battona
da tangenziale. Ricordo, random, labbra carnose quarta di seno perizoma. Pareggio
il conto delle spudorate falsità descrivendomi come una specie di Bronzo di
Riace in boxer, e ancora non ho capito cosa avesse il mio pubblico di imbecilli
da sghignazzare. Segue la domanda “ Dove sei ? “ alla quale non devo fare
grossi sforzi di fantasia dato che su un divano sono e “ Sul divano” rispondo. Lei
mi informa che è sul letto e, ci tiene a precisarmelo nel caso avessi dubbi,
con le gambe aperte e tutta bagnata. La domanda successiva è “ Ti stai
toccando? ” dove prima devo mascherare un convulso di riso per il commento di
un idiota seduto sulla poltrona di fronte che insinua che dovrei almeno
trovarlo e poi resistere alla tentazione di chiedergli se per caso l’ho
lasciato da sua sorella.
Ma il momento clou è quando lei mi chiede miagolante
“Cosa mi faresti se fossi lì con te? “ E io, cercando di Eastwoodizzarmi con la
voce più maschiovirilsensuale che riesco a fare, suscitando una standing ovation
di risate dei presenti le dico “Ti farei
un pigiamino di saliva, piccola”. E dentro di me elevo una silenziosa preghiera
al dio della celluloide supplicandolo di avermi fatto imbattere in una cinefila
e sognando che lei mi risponda ridendo “ Va bene Clint, allora sono tua, prendimi
maschione”. E invece non è così. Lei, maledetta, non ha visto Tightrope, non sa
chi sono Gunny Highway, l’Ispettore Callaghan e nemmeno il texano dagli occhi
di ghiaccio, mi prende sul serio e per ricambiare l’umido pigiamino inizia con molto
impegno e poca credibilità a prospettarmi un paradiso di prestazioni orali
sulle quali io mi ammoscio psicologicamente (non fraintendete, vi prego,
sull’altro versante non era successo nulla e nulla c’era da ammosciare) e
chiudo la conversazione.
Qualcuno lancia l’idea di salvare il numero in memoria
con un nome femminile e fare una soffiata alla fidanzata dell’amico di
controllargli il telefono, cosa che viene accolta da unanime approvazione. Ma
la bieca congiura viene sventata dal rientro del padrone di casa che dopo
passaggio in cucina a stappare arriva, guarda la tele coi numeri in
sovraimpressione a un tripudio di chiappe e tette, guarda me col suo telefono
in mano, fa due più due, capisce la tragedia appena accaduta e mi salta addosso
mentre io lancio il suo telefono a uno dei criminali. Nasce una colluttazione
sul divano, dove subisco dato che sto ridendo a crepapelle e non ho la forza di
difendermi. Il cellulare torna nelle mani del legittimo proprietario, che
verifica sconsolato la sonora decurtazione al suo credito. Come sconsolato sono
io adesso, che rifletto sul fatto che il numero probabilmente era un 144, il
credito era in lire e Sharon Samantha Cindy Jasmine o come cavolo si chiamava
forse adesso è nonna. E si mette un pigiama di flanella. Tempus fugit.
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4 commenti:
ma poi almeno lo hai trovato ? :-)
Apro la busta con la risposta diplomatica o con quella pungente ?
sto morendo dal ridere xD
LWL
Pensa a me che dovevo fare il serio ...
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