Il look da me prescelto nell’effettuazione dei suddetti lavori, apprezzate il coraggio (o se preferite l’assoluta mancanza di pudore) che ho nello svelarvelo, è il seguente. Canottiera sbracciata giallo canarino, vecchio pantalone di jeans lacero e sbiaditissimo tagliato sopra il ginocchio, sneakers tigrate con fondo verdone-grigio semidistrutte. Cominciamo dai rifiuti, per i quali chi ha letto il post sulla discarica sa che ho una passione segreta. I bidoni della differenziata sono proprio contro la recinzione di cui parlavo. Arrivo con due bottiglie di vetro e una di plastica in una mano, il sacchetto dell’organico nell’altra e un fascio di cartoni sotto l’ascella destra. Sono uno che ottimizza il suo tempo, io. Con la mano sinistra sto sollevando il coperchio del bidone del vetro quando mi parcheggi proprio di fronte la tua Audi scintillante e scendi. Prendi la giacca e la tua 24 ore sul sedile posteriore, chiudi l’auto e fai per andartene. Richiudo il coperchio del vetro e alzo quello dell’organico per buttarci dentro il sacchetto. E i nostri sguardi si incrociano per un lunghissimo secondo, mentre nella mia testa come colonna sonora si accende a tutto volume Theme for an imaginary western dei Colosseum. Anzi, anche voi dovete leggere tutto il post con questo pezzo nelle orecchie.
venerdì 20 settembre 2013
Al Cuore, Bancario ! - Un Western Immaginario
La mattina è tersa e serena, nonostante il sole l’aria è ancora fresca ma si intuisce che farà caldo. Buona giornata per dedicarsi a lavori vari di piccola
manutenzione, risistemazione, e così via. Proprio accanto c’è una banca, solo
una rete di recinzione ci divide dal loro parcheggio.
Il look da me prescelto nell’effettuazione dei suddetti lavori, apprezzate il coraggio (o se preferite l’assoluta mancanza di pudore) che ho nello svelarvelo, è il seguente. Canottiera sbracciata giallo canarino, vecchio pantalone di jeans lacero e sbiaditissimo tagliato sopra il ginocchio, sneakers tigrate con fondo verdone-grigio semidistrutte. Cominciamo dai rifiuti, per i quali chi ha letto il post sulla discarica sa che ho una passione segreta. I bidoni della differenziata sono proprio contro la recinzione di cui parlavo. Arrivo con due bottiglie di vetro e una di plastica in una mano, il sacchetto dell’organico nell’altra e un fascio di cartoni sotto l’ascella destra. Sono uno che ottimizza il suo tempo, io. Con la mano sinistra sto sollevando il coperchio del bidone del vetro quando mi parcheggi proprio di fronte la tua Audi scintillante e scendi. Prendi la giacca e la tua 24 ore sul sedile posteriore, chiudi l’auto e fai per andartene. Richiudo il coperchio del vetro e alzo quello dell’organico per buttarci dentro il sacchetto. E i nostri sguardi si incrociano per un lunghissimo secondo, mentre nella mia testa come colonna sonora si accende a tutto volume Theme for an imaginary western dei Colosseum. Anzi, anche voi dovete leggere tutto il post con questo pezzo nelle orecchie.
Il look da me prescelto nell’effettuazione dei suddetti lavori, apprezzate il coraggio (o se preferite l’assoluta mancanza di pudore) che ho nello svelarvelo, è il seguente. Canottiera sbracciata giallo canarino, vecchio pantalone di jeans lacero e sbiaditissimo tagliato sopra il ginocchio, sneakers tigrate con fondo verdone-grigio semidistrutte. Cominciamo dai rifiuti, per i quali chi ha letto il post sulla discarica sa che ho una passione segreta. I bidoni della differenziata sono proprio contro la recinzione di cui parlavo. Arrivo con due bottiglie di vetro e una di plastica in una mano, il sacchetto dell’organico nell’altra e un fascio di cartoni sotto l’ascella destra. Sono uno che ottimizza il suo tempo, io. Con la mano sinistra sto sollevando il coperchio del bidone del vetro quando mi parcheggi proprio di fronte la tua Audi scintillante e scendi. Prendi la giacca e la tua 24 ore sul sedile posteriore, chiudi l’auto e fai per andartene. Richiudo il coperchio del vetro e alzo quello dell’organico per buttarci dentro il sacchetto. E i nostri sguardi si incrociano per un lunghissimo secondo, mentre nella mia testa come colonna sonora si accende a tutto volume Theme for an imaginary western dei Colosseum. Anzi, anche voi dovete leggere tutto il post con questo pezzo nelle orecchie.
Guardi la mia canottiera,
probabilmente chiedendoti se quello in basso a destra è un logo o una macchia,
e io guardo la tua cravatta, chiedendomi la stessa cosa della forma rotonda al
centro. (1) E attraverso la recinzione passa una fulminante corrente di odio di
classe. Pensiamo nello stesso istante “Mi fai schifo, sei inguardabile, per
fortuna non devo andare in giro vestito come te”. E mentre il sole del mattino
fa scintillare il tuo cofano luccicante lascio cadere il sacchetto al
rallentatore e una allucinazione cinematografica di quelle che ogni tanto mi
colgono si impadronisce di me. Diventi improvvisamente Gianmaria Volontè, mi
guardi con aria di sfida e mi dici “Quando un uomo con il sacchetto
dell’organico incontra un uomo con la 24 ore, quello col sacchetto
dell’organico è un uomo morto“.
E io, Clint Eastwood in scarpe da
ginnastica, ti guardo camminando verso di te che inizi a lanciarmi addosso
obbligazioni, CCT e BTP, sicuro di stendermi. Ma non sai che io ho una fila di
cartoni dei detersivi sul petto sotto la canottiera, barcollo, cado ma mi
rialzo una, due, tre volte e ti guardo provocatorio “ Che ti succede, bancario,
ti trema la mano ? Al cuore, bancario, al cuore ! Se vuoi uccidere un uomo devi
colpirlo al cuore “.
E di colpo l’allucinazione
svanisce come era arrivata. Ti butti la giacca sulla spalla mentre ti incammini
e nel farlo alzi il braccio e mi riveli l’orrendo particolare. L’ascella della
tua camicina azzurra button down è tragicamente, drammaticamente,
irreparabilmente alonata da una ripugnante chiazza di sudore. E adesso per un
pugno di dollari cercherai di chiudere un contratto con il tuo cliente che
vedrà quello che ho appena visto io. E io, che ho l’ascella libera e fresca
come una rosa nella mia canottiera giallo shocking, butto i cartoni e mentre ti
guardo andartene alzo le braccia al cielo per un trionfale sbadiglio con
stiracchiata liberatoria.
(1) La mia era una macchia, sì. Di vino.
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4 commenti:
Miticoooo :-) sono riuscita a godermi tutto il film ridendo a crepapelle con le musiche sparate a tutto volume e...ad immaginare te con la canotta gialla, i jeans stracciati e mioddio che vedo mai? una pancia, e li mi cadde il mito :D :D
ilsoleamezzanotte, come dico sempre i miti sono tutti morti e non ho fretta di entrare nella categoria
grande idea quella delle soundtracks: ho in testa un'atmosfera talmente western che potrei entrare in un bar aprendo la porta con un calcio e dicendo "Dove è il mio whiskey?"
Calamì, ma come ? Io ero strasicuro che fosse il tuo modo normale di entrare in un bar, aprire la porta con un calcio e dire "Dove è il mio whiskey?"
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