Ti ricordi di Pinco e Pallina?
Ma certo, quelli che abitavano sul viale dietro lo stadio.
Proprio loro. Era stata una storia meravigliosa, la loro, ti ricordi? Davvero, una di quelle storie che definiresti perfetta.
Sì, aspetta, non era spassoso l'aneddoto di come si erano conosciuti?
Sì, si erano conosciuti in coda fuori da un cineforum. Coda si fa per dire, certo, a vedere quell'assurdo film uzbeko saranno stati in quindici. Diciamo che stavano aspettando sotto la pioggia perché erano entrambi venti minuti in anticipo e tutti e quindici senza ombrello, ammassati sotto un balcone perché c'erano i lampi in città (1). E lui da gentiluomo le fece scudo dalla pioggia con gli appunti di semiotica e li infradiciò tutti e non si leggevano più e all'esame fece una figura ignobile e dovette ridarlo.
E ti ricordi la prima volta che uscirono a cena con noi, quando litigarono tutta sera sul concetto di cucina come trasformazione non appena lei pronunciò la parola "sushi"?
E quella notte in cui lasciammo le bottiglie da loro e si sbronzarono e invece di fare l'amore restarono a discutere fino all'alba degli equivoci semantici in Barthes (2)? Era davvero tutto perfetto, una coppia stupenda. E guarda come è andata a finire.
Cioè? Cosa è successo? Non stanno più insieme? Si sono lasciati?
Mio Dio, ma è spaventoso. Chi lo avrebbe mai detto?
Non è finita qui. Ho sentito dire che festeggiano il mesiversario.
Minchia, no. Come hanno fatto a ridursi così?
(2) Dotta citazione che in un arguto giuoco di specchi rimanda al titolo degli ultimi post
(3) Citazione cinematografica che vale imperitura stima a chi l'ha colta senza gugolare. Per chi non l'ha colta, segue video esplicativo.
2 commenti:
Sempre lieta di sapere che avrò la tua stima a vita... Adoro Pulp fiction ( e poi diciamocelo... C'è lei come si fa a non adorarlo)
Tu sai riconoscere il valore di cose e persone, Scripenta :D
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