Non che io sia in rapporti particolarmente buoni con tutti gli altri santi, a dire il vero, ma questi due mi sono particolarmente insopportabili. Voglio dire, ad esempio con i Santi Nazario e Celso o con San Remigio di Reims non ho mai avuto niente da dire, ci siamo bellamente ignorati per una vita e possiamo continuare a farlo. A dirla tutta, non so quando vengano ricordati e meno ancora so il motivo, ma la qualità del mio riposo notturno non ne ha risentito in modo significativo. Con Sant'Antonio e il suo fuoco per fortuna non ho mai avuto a che fare, Sant'Agostino mi appare ogni tanto nei momenti più stravaganti, per Sant'Elena chiedete a Napoleone, al Sant'Orsola ci sono stato ma questa è un'altra storia.
Ma lasciando stare i santi (anche se non ho mai capito perché invece sia lecito scherzare coi fanti che avranno pure una loro dignità, poveretti, eppure tutti si sentono in diritto di sbeffeggiarli) e tornando alle coincidenze di calendario, quest'anno si sono splendidamente sovrapposti il periodo dedicato all'amore sempiterno che tutto travolge e trascina in un vortice di passione (leggasi San Valentino) e il periodo dedicato alla devastazione auricolare e all'inutile chiacchiericcio relativo (leggasi Sanremo). Il tutto, per di più, condito dallo svolgersi del Carnevale. Questo se non altro ha fatto sì che delle tre cose non si sia parlato per tre settimane diverse, una a testa, ma per una sola. E' già qualcosa.
Sul secondo, un paio di giorni fa sempre la mia coinquilina-consorte mi ha fatto ascoltare un pezzo. "Senti questa canzone" "Che roba è?" "Grande amore, Il volo, è quella che ha vinto il festival". Già con nome del gruppo e titolo del brano ho cominciato a soffrire. Ho fatto buon viso a cattiva sorte e ho ascoltato. Con attenzione, concentrato, ho ascoltato musica e parole. E quando i miei zebedei hanno finito di fare lo yoyo su e giù dal pavimento, con un rimbalzo sempre più forte e doloroso ogni volta che sentivo la parola amore, l'unica cosa che sono riuscito a chiedere è stata se per caso era quella che aveva vinto il festival del 1951. E me sono andato con un sorriso a 48 denti fischiettando When the saints go marching in.
2 commenti:
Modalità Scripenta-Amarcord on (giusto per emularti)
Il mio ricordo preferito sull'unione di codesti santi si racchiudono in un ricordo che è quanto di più dolce e tenero possa esistere (sto perdendo la mia fama da stronza, sappilo)
Giorno di s. Valentino in macchina con papà, la musicassetta che manda le note di "io che amo solo te" e papà che me la canticchia dandomi un bacio Perugina in dono...
Modalità Scripenta-Amarcord off
Che bel ricordo, tienilo stretto. Ma sì, anche gli stronzi hanno un cuore :D
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