Non c’entravano niente quelle risate, anzi davano proprio fastidio. Poi visto che sono curioso ho cercato di capirci qualcosa o trovare un minimo di spiegazione. Allora, intanto non so cosa lui abbia detto introducendo il pezzo e abbinarci Silent Night già fa venire da ridere. Durante l’esecuzione la mimica ogni tanto è comica e le risate non sembrano infastidirlo, anzi ridacchia anche lui. I commenti di chi visualizza sono abbastanza divisi tra indignazione per lo sfregio al pezzo e riflessioni sulla voluta ironia che si può leggere nella parte iniziale. Alla fine, è il padrone del pezzo e ne fa quello che gli pare.
lunedì 30 dicembre 2013
Mo Senti Che Cover
Nel brano di Waits del post
precedente c’è una cosa che mi ha colpito, e sono le risate del pubblico. Per me,
e credo anche per voi se avete letto il testo, è un pezzo triste, drammatico,
quindi ai primi ascolti l’effetto è stato sgradevole e straniante.
Non c’entravano niente quelle risate, anzi davano proprio fastidio. Poi visto che sono curioso ho cercato di capirci qualcosa o trovare un minimo di spiegazione. Allora, intanto non so cosa lui abbia detto introducendo il pezzo e abbinarci Silent Night già fa venire da ridere. Durante l’esecuzione la mimica ogni tanto è comica e le risate non sembrano infastidirlo, anzi ridacchia anche lui. I commenti di chi visualizza sono abbastanza divisi tra indignazione per lo sfregio al pezzo e riflessioni sulla voluta ironia che si può leggere nella parte iniziale. Alla fine, è il padrone del pezzo e ne fa quello che gli pare.
Non c’entravano niente quelle risate, anzi davano proprio fastidio. Poi visto che sono curioso ho cercato di capirci qualcosa o trovare un minimo di spiegazione. Allora, intanto non so cosa lui abbia detto introducendo il pezzo e abbinarci Silent Night già fa venire da ridere. Durante l’esecuzione la mimica ogni tanto è comica e le risate non sembrano infastidirlo, anzi ridacchia anche lui. I commenti di chi visualizza sono abbastanza divisi tra indignazione per lo sfregio al pezzo e riflessioni sulla voluta ironia che si può leggere nella parte iniziale. Alla fine, è il padrone del pezzo e ne fa quello che gli pare.
Insomma, concludendo non
ho risolto un bel niente. Però le risate mi restavano in testa. Ora, per
anzianità di ammirazione e intensità della passione che ho per Mr. Tom Waits
temo pochi rivali, e un giorno forse vi racconterò la storia di questo grande
amore. Quindi io posso anche permettermi di sbeffeggiarlo, come si fa ridendo
tra innamorati. Per uno strano mix con le risate del video di Giacobazzi di due
post fa, mi è venuta una versione romagnola di questa canzone. A voi il
confronto dei testi. E non è detto che non faccia anche Small Change.
Cartolina
di Capodanno da una busona a Cesenatico
Mi sa che non sono incinta,
Carletto. Devo averci dato troppo dentro col cotechino. Vivo in Vicolo dei Due
Troioni proprio sopra al Pistacchio Turgido, la gelateria della Zaira. Ho chiuso
con lo squacquerone e col Lambrusco e adesso ho un uomo tutto mio, o almeno in
multiproprietà con mezzo lungomare. Suona il shasshofono che shembra il Faushto
Papetti ma più secsi e fa il viceaiutoriservista bagnino al bagno La Vongola
Allegra. Dice che un po’ mi vuole bene basta che non gli sfrantumo i maroni e
anche se non è il suo bambino giura che lo alleverà come se fosse figlio suo
che tanto lui di figli in giro ce ne ha seminati da regalare soprattutto tra
Dusseldorf e Duisburg. Mi ha regalato il filo interdentale e tutti i cerchietti
di sua madre e mi porta al Calamaro Che Ride a ballare la mazurka tutti i fine
settimana che non esce con quella gran maialona della Moira. Sai Carletto, ogni
volta che passo davanti alla piadineria di Gigi l’Untone penso ancora a te e a
tutta la brillantina che mettevi nei capelli. Mo lo sai che non te l’ho mai
detto ma facevi ben schifo, Dio bonino ? Ho ancora quel vecchio disco di Casadei
e L’Orchestra del Sole e pensa te che roba ho già rubato tre giradischi ma
vigliacca la putridona ce n’era uno solo che funzionava e appena ho messo su
Romagna Mia l’è sciopà anca lù. Carletto, sono quasi andata fuori di melona
quando hanno intortato l’Osvaldo con la truffa delle piastrelle e allora sono
tornata a Bagnocavallo per vivere con la mia gente. Ma sono tutti a trans, nelle
sale bingo o all’happy hour e non conosco più nessuno così sono di nuovo a Cesenatico
e questa volta penso che rimarrò qui. Carletto, penso di essere felice per la
prima volta dopo il grande disastro del silicone e vorrei avere tutti i soldi
che spendevamo in spalla cotta. Mi comprerei un fallimento di pedalò usati e
non ne venderei nemmeno uno. Voglio passare sopra a un bambino tedesco diverso
ogni giorno a seconda di come mi sento. Soccia Carletto mo adesso basta cazzate
dai, la vuoi sapere la verità? Non ho nessun uomo, ma nemmeno a suonare il
campanello, che qua di trombone non se ne vede da un pezzo e ho una
compilescion di usurai che mi aspettano appena esco di galera. Ascolta Carletto,
uscirò in permesso il giorno di San Giovese, portami una millata o due di euri
e un wurstel doppia senape.
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2 commenti:
Ecco a conclusione di un 2013 esilarante, la ciliegina sulla torta... Rido da star male
Buon 2014 allora :D
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