martedì 3 dicembre 2013
Great Balls Of Fire
Vabbè, uno straccio di titolo dovevo pure metterlo e è rock and roll di quello coi fiocchi. E poi si presta, rende quella meravigliosa sensazione di quando proprio le palle fumano.
Nell’ultimo
post ho raccontato del mio incontro con un tizio avido di sogni che si
aggirava per il web col preciso intento di rompere le palle. E mi è tornato
alla mente che circa un anno fa in un altro post invece si parlava di gente che
sta sulle balle. Ho avuto così occasione di riflettere sul tema e mi sono reso conto
che bisogna fare un distinguo di base tra stare sugli zebedei e rompere gli
zebedei. Verbo statico e intransitivo, stare, indica una qualità o una
collocazione che nel nostro caso rientra nell’ambito del complemento di luogo,
in particolare dello stato in luogo, con le nostre palle a fare da luogo.
Quello che risponde alla domanda “ Dove? “ “Sulle palle”. Il soggetto è
personaggio che potrebbe essere definito come ID, Intrinsecamente Detestabile. Verbo dinamico e transitivo, rompere, indica
una attività e un destinatario, con i nostri coglioni che assumono il ruolo di
complemento oggetto. Quello che risponde alla domanda “Che cosa?“ “Le palle”. Dove
il soggetto è l’universalmente noto RC, il RompiCoglioni. Ergo, la prima
considerazione è che lo stare sulle palle assume carattere quasi esistenziale e,
salvo improbabili e miracolose conversioni, definitivo. Al contrario, il
romperle è affare momentaneo, contingente e reversibile. Varie le possibilità
combinatorie tra le due cose, con un ampio arco di possibile gradimento. Non mi
stai sulle palle e non me le rompi, non so se succederà anche in un futuro più
o meno prossimo ma oggi potrei arrivare ad amarti. Non mi stai sulle palle ma
oggi me le rompi, vabbè capita, per oggi ti evito e domani è un altro giorno.
Mi stai sulle palle anche se oggi non me le stai rompendo, è la vita baby, non
è che perché oggi non rompi ti vengo a cercare e nascerà una amicizia fraterna,
ti evito a priori e oggi non fa eccezione. Mi stai sulle palle e perdipiù oggi
me le stai anche rompendo, scatta l'allarme rosso.
Ecco, questa è l’ipotesi peggiore. Diciamo
che quando l'intrinsecamente detestabile si incrocia con un rompicoglioni
attivo in servizio nascono figure mitologiche degne di centauri e minotauri. Tipo
il vicino di casa antipatico che ti inchioda un bottone sulle scale su come è
tagliata male l’erba del giardino. Già mi stai sul culo come ti vedo e se capto
che sei in giro esco dalla porta delle cantine per evitarti, ma doverti
dedicare più di cinque secondi di attenzione parlando di una cosa di cui non mi
frega una mazza come la simmetria dell’erba del giardino per me è più o meno
l’equivalente di infilare le palle nel tritatutto Moulinex. Cioè, per capirci, ipotizziamo
Lapo Elkann che parcheggia il suo macchinone in terza fila e mi blocca il
passaggio. E’ un esemplare caso di intrinsecamente detestabile che compie un
gesto di rottura testicolare nei miei confronti. Ovviamente è solo un esempio e non succederà, sia
chiaro, frequentiamo gente e luoghi diversi e se vado alla mia solita osteria
con Lapo Elkann molto probabilmente menano me e lui e fanno bene. Hanno un modo
ruspante di esprimere disaccordo, nelle osterie, anche a livello linguistico. I
verbi hanno dei modi particolari che si aggiungono ai normali indicativo,
congiuntivo e imperativo, tipo l’offenditivo e il randellativo mentre l’ottativo
si lega sempre ad auguri di atroci sofferenze e lo sfanculativo ha la proprietà
di coniugarsi in tempi risalenti fino alla quinta generazione. Tra i casi, il
dativo regge sempre cazzotti o coltellate, il genitivo si costruisce a calcioni
nelle parti intime mentre l’accusativo viene sempre negato, eventualmente anche
con minacce o corruzione di testimoni. Comunque, per chiarezza dei lettori, ho
predisposto una tabella a doppia entrata che dovrebbe chiarire il modo di
collocarsi nella gerarchia delle mie relazioni.
Come
da indicazioni cromatiche, la fascia ideale è quella in basso a sinistra. Mia
nonna che adoravo e mi allungava anche qualche soldo è di diritto nella fascia
verde, a zero per entrambi i riferimenti. Invece, il portavoce di un partito
della maggioranza di governo di cui non faccio il nome ma che vi dirò se mi
contattate sta nella fascia gialla in alto a sinistra finché la tele rimane
spenta. Purtroppo è nato, esiste e solo per questo è detestabile ma tutto
sommato finché tace non mi rompe, ma schizza immediatamente nella fascia rossa
come lo sento aprire bocca alla tele. Un altro mio vicino invece, con cui ho
rapporti tutto sommato cordiali e che normalmente sta in fascia verde, si
inserisce nella zona gialla in basso a destra nel momento esatto in cui decide
di montare scaffali trapanando alle 13,45 di una domenica. Che dire, amici lettori, solo un augurio cromatico. Mi auguro di
continuare a vedervi sempre verdi, verdissimi, più verdi di una milonga.
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2 commenti:
ahahahahah sono terribilmente curiosa di scoprire in che fascia mi colloco :-) e, internos, il politico che proprio non sopporti sarà mica per caso il Berlusca??? Ciao diavoletto diabolicamente simpatico :D
ilsoleamezzanotte, i miei lettori, almeno quelli invitati, sono tutti di diritto in zona verde. Se sono entrati evidentemente non erano ID, se no col cavolo che li invitavo a leggermi, e le escursioni in zona RC sono state rarissime finora, e perdonate nella mia grande magnanimità. Dei lettori occasionali non so che dire, ma non sono collocabili nello schema dato che non intratteniamo alcun tipo di rapporto.
Su Berlusconi ho deciso di tacere, basta, è ora di tornare a respirare.
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